Attacco della Fabi Siena
SIENA. A firma di Paolo Cerrone della FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI di Siena riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato.
“I Bancari BCC (i dipendenti delle Banche) costretti al piede di guerra contro gli ennesimi attacchi sicuramente combinati:
Federcasse (01/09/2016): Il presidente di Federcasse Azzi ha dichiarato “L’ennesimo attacco personale al Responsabile delle Relazioni Sindacali di Federcasse, Marco Vernieri, è inqualificabile e lo respingiamo con forza”. Così il Presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, a proposito delle dichiarazioni rilasciate a “Il Sole 24 Ore” di oggi dal Segretario Generale della Fabi, Lando Sileoni in merito alla conduzione del confronto tra il Credito Cooperativo italiano e le Organizzazioni Sindacali sul rinnovo del contratto nazionale di categoria.
“Il dottor Vernieri – sottolinea il presidente Azzi – rappresenta e attua sotto un profilo tecnico le strategie della Federazione Nazionale e quindi della parte datoriale del Credito Cooperativo in materia di relazioni industriali. La linea che sta portando avanti è quella deliberata dal Consiglio Nazionale di Federcasse”.
Inqualificabile, caro presidente Azzi, è garantire 500.000,00 euro l’anno ad un personaggio che i problemi li crea invece di risolverli; inqualificabile è, caro presidente Azzi, che Lei faccia quasi sempre finta di non accorgersi dell’inadeguatezza di certi personaggi; inqualificabile è che il Vernieri sia utilizzato come “foglia di fico” per chi scappa dalle proprie responsabilità; inqualificabile è lasciare 37 mila lavoratori delle BCC da tre anni senza contratto; inqualificabile sono i commissariamenti di molte Banche di Credito Cooperativo; inqualificabile sono le difese d’ufficio di chi utilizza, come nel caso di ICCREA, certi fessacchiotti che pur di non lavorare e in cambio di qualche ora di libertà, sostengono il Vernieri nel proprio operato a danno dei lavoratori; inqualificabile, come nel caso del Gruppo ICCREA è togliere ai lavoratori mediamente 600 euro all’anno solo sul punto del TFR in un’azienda che chiude con un utile di 42 milioni di euro; inqualificabile, è che a dirigere le trattative del movimento BCC sia il cavallo di Troia delle BCC VERNIERI che non ha nulla a che vedere con la nostra storia (ex dirigente del Gruppo Unicredit e del Gruppo Intesa); inqualificabile, caro presidente Azzi, è stare alla finestra, senza intervenire, lasciando che certi personaggi distruggano il settore BCC, a meno che lei non sia l’Ulisse della nostra storia.
Governo (03/09/2016): Il presidente del Consiglio Renzi ha dichiarato che c’è la necessità di ridurre, in 10 anni, di 150.000 unità i lavoratori bancari (15.000 all’anno), il numero degli addetti nel settore creditizio. La sua analisi si basa sicuramente sul fatto che sua moglie usa lo smartphone invece di recarsi allo sportello bancario. Con il più bieco populismo dichiara che bisogna ridurre gli occupati (ma un Presidente del Consiglio non deve pensare a come incrementare l’occupazione visto anche gli esiti negativi del Jobs Act?), ridurre il numero delle filiali, aggregare le banche e che la politica deve stare fuori da questi processi. Renzi deve spiegare a tutti i cittadini, chi pagherà i costi sociali di questa drastica riduzione del personale e con quali strumenti. Oppure Renzi, con le sue esternazioni, vuole invitare i banchieri a licenziare personale, decisione che contrasteremo ferocemente?
Il Sindacato del credito ha dato prova di grandi capacità elaborative, costruttive e concertative per la risoluzione dei problemi del settore. Ciò è dimostrato da una contrattazione tra le parti che ha portato negli ultimi 10 anni ad esodi volontari, tramite il Fondo di sostegno al reddito, di circa 50.000 lavoratori e l’appoggio dato alle fusioni annunciate. A differenza delle affermazioni del Premier attraverso il nostro Fondo per l’Occupazione, finanziato dai lavoratori, abbiamo creato, in questi ultimi 4 anni, oltre 12.000 posti di lavoro in più.
Ma oggi il piatto è colmo. Non si può più accettare che un presidente del Consiglio si ostini sistematicamente a stimolare tagli di personale per accreditarsi quei poteri forti che lo hanno sostenuto. Queste affermazioni meritano una sola risposta: Sciopero Generale selvaggio (senza imbrigliatura).
Credo sia il caso che le segreterie nazionali valutino di disdire da subito l’accordo sullo sciopero dei bancari molto limitativo, visto che non è più riconosciuta dalle affermazioni del presidente del governo la nostra attività come un servizio pubblico essenziale!
FABI – SIENA Paolo Cerrone