SIENA. La riunione con i vertici Whirlpool è stata a mio giudizio molto deludente e non ha soddisfatto minimamente le aspettative dei presenti.
Alcuni dati: i volumi di produzione in Europa del 2023 sono previsti in calo del 12% rispetto alle previsioni iniziali e del 16,6% rispetto al 2019.
Tutti gli stabilimenti registrano perdite di volumi ad eccezione di Comunanza.
Per quanto riguarda l’antitrust, il Regno unito darà un primo parere entro questa settimana, mentre il 23 ottobre si attende quella della Commissione Europea.
Se tutto andrà bene, verrà creata una nuova società con Arcelik al 75% e al 25% da Whirlpool, con un numero di dipendenti in Europa pari a 21mila unità.
Purtroppo, tutte le domande più importanti sui siti e sui lavoratori italiani non hanno ricevuto risposta.
Per quanto riguarda lo stabilimento di Siena (e parlerò come al solito senza peli sulla lingua), l’impressione generale di tutti i presenti è stata quella che alla nuova società verrà consegnato un cadavere con volumi al di sotto del livello di guardia, senza grandi prospettive e con un futuro appeso ad un filo.
In sostanza, Whirlpool consegna un stabilimento senza futuro.
Resta da SPERARE (e mai parola è più opportuna) che la nuova proprietà abbia in serbo progetti sostenibili e di largo respiro, poiché altrimenti, a mio avviso, così come siamo messi non ci sarà un futuro negli anni a venire.
Mi dispiace di essere così crudo e vorrei essere smentito volentieri con fatti concreti, che purtroppo Whirlpool non è stata in grado di garantire.
Per questo motivo è necessario muoversi in tutte le direzioni per fare in modo che l’attenzione sul nostro stabilimento resti altissima.
Ho proposto ai colleghi che nell’immediato si chieda un incontro urgente con il sindaco di Siena e la sua giunta, dal momento che, grazie all’ex sindaco De Mossi e a tutto il consiglio comunale di allora, il Comune di Siena si è posto in prima fila nella difesa del sito di viale Toselli e nell’impegno che, se le cose si dovessero mettere male, il Comune si sarebbe impegnato assieme ad altri soggetti istituzionali nel trovare soluzioni alternative.
La mia proposta è stata accolta.
Poi ho proposto che al nostro ritorno vengano indette immediatamente le assemblee per ragionare sulle cose e stabilire tutti assieme il da farsi.
Sicuramente non è molto, ma al momento è quello che ragionevolmente si può e si deve fare, poiché qualsiasi tipo di novità, negativa o positiva, ci deve far trovare PRONTI E REATTIVI.
Nel frattempo siamo in attesa di quello che vorranno fare e/o dire il governo ed il ministro competente, ma noi dobbiamo essere coesi e pronti a qualsiasi evenienza.
Gianni Bassani Cobas Lavoro Privato.