Filcams Cgil e Fisascat Cisl: "Purtroppo esistono ancora datori di lavoro padronali"
SIENA. Filcams Cgil e Fisascat Cisl, assieme alle RSA, hanno proclamato per il 18 gennaio lo sciopero dei dipendenti senesi – circa una ventina – della Giesse Ristorazione srl consorziata al Consorzio Gruppo Greco Srl aggiudicatario dell’appalto per la gestione dei bar dell’Università degli Studi di Siena.
Le organizzazioni sindacali ed il personale tutto, ad oggi, non hanno avuto notizie in merito agli stipendi di novembre e dicembre 2015 ancora non corrisposti, mentre confermano la corresponsione della 13ma mensilità.
“Le promesse – spiegano Samuele Bernardini, Filcams Cgil, e Beatrice Bernini, Fisascat Cisl – non sono state mantenute: il giorno di riapertura dei bar, l’11 gennaio, siamo stati contattati dal responsabile del personale del Consorzio Greco, abbiamo ascoltato il suo dissenso in merito alla posizione tenuta dalle sigle sindacali interne all’Università che avevano appoggiato la vertenza astenendosi dall’utilizzo del servizio bar e alla richiesta di certezze sugli stipendi abbiamo avuto la promessa che il giorno stesso sarebbe arrivata comunicazione circa una data certa entro la quale sarebbero state accreditate le somme”.
“Ora siamo tutti stufi di queste prese in giro – proseguono i sindacalisti – perché l’atteggiamento tenuto da questo Consorzio nel territorio, non solo senese ma toscano, è reiteratamente scorretto. A questo Consorzio e all’Università degli Studi di Siena vogliamo ricordare che lo stesso impegno con cui è stato aggiudicato l’appalto dovrebbe essere usato in egual misura per garantire sicurezze al personale, lavoratori che non vogliono più essere ostaggio della situazione, persone che lavorano seriamente!”.
“Al Consorzio Greco e alla Giesse Ristorazione – aggiungono Bernardini e Bernini – abbiamo chiesto di ottemperare ai propri obblighi nei confronti del personale ed abbiamo offerto loro anche un’ulteriore apertura per ascoltare una proposta, che però non è mai arrivata!”.
“Non siamo più nella condizione di capire se c’è una possibilità di improntare la vertenza trattando civilmente ad un tavolo, come avviene nella maggior parte dei casi – concludono i sindacalisti -; abbiamo quindi proclamato lo sciopero anche per far sapere a tutti che questi lavoratori esistono, che hanno un grosso problema economico e che lavorano, tramite un’azienda, per l’Università degli Studi di Siena. Purtroppo esistono ancora datori di lavoro padronali, che non ci sono mai piaciuti e contro i quali combatteremo sempre a fianco dei lavoratori”.