SIENA. Una raccolta di firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare per regolamentare le gare d’appalto sarà organizzata dalla Cgil nazionale. La proposta si pone come obiettivo la garanzia della continuità trattamenti dei dipendenti di aziende che operano in vari settori (operatori di mense negli ospedali e nelle scuole, addetti alle pulizie negli uffici di enti pubblici e scuole, chi lavora nel settore della sterilizzazione delle sale operatorie degli ospedali e degli strumenti chirurgici. Il problema che la Cgil pone sta nella domanda: quando scade l’appalto cosa potrà accadere riguardo la stabilità del posto di lavoro? E riguardo, il numero delle ore lavorate?. Perché può accadere che quando un appalto scade e subentra un’altra azienda si registri una difficoltà dei lavoratori a mantenere la stessa qualità del lavoro e soprattutto lo stesso stipendio che potrebbe subire una decurtazione diminuendo le ore di lavoro. Perché fanno notare alla Cgil il rischio è che il vincitore dell’appalto comprima per aggiudicarselo le spese per il personale. Tra l’altro occorre anche fare i conti con le nuove regole contenute nel Jobs Act che secondo la Cgil “ aggravano ulteriormente questa situazione, perché a seguito di un cambio d’appalto anche i lavoratori e le lavoratrici con una lunga anzianità vedranno venir meno anche quelle poche tutele che avevano fino ad ora in materia di licenziamenti. Era stato promesso un allargamento delle tutele ai più deboli, ma poi si è fatto esattamente il contrario”.
Il sindacato crede che per tutelare i lavoratori e le lavoratrici che operano nei servizi in appalto sia necessario:
- ripristinare la responsabilità solidale tra impresa appaltante e ditta appaltatrice;
- reintrodurre gli indici di congruità a garanzia dei livelli occupazionali;
- mettere in campo forme di controllo che contrastino l’illegalità e le infiltrazioni mafiose;
- sancire regole che tutelino nei cambi d’appalto la garanzia occupazionale e il rispetto dei diritti contrattuali;
- inserire sistemi di valutazione che permettano l’assegnazione a chi propone un’offerta economicamente più vantaggiosa e non il massimo ribasso;
- escludere dalle procedure di aggiudicazione degli appalti le imprese che abbiano gravemente violato gli obblighi nei confronti dei propri dipendenti, iscrivendole in un apposito registro presso l’Autorità Anticorruzione.
“Tutto questo – evidenzia la Cgil – non può prescindere da una consultazione preventiva tra le organizzazioni sindacali e le stazioni appaltanti per prevedere apposite clausole di salvaguardia all’interno dei bandi di gara e dei capitolati”.
Il sindacato provinciale sarà in piazza a Siena con la raccolta firme nei pomeriggi del 27 febbraio – retro Madonna delle Nevi – e del 9 marzo – in Piazza Matteotti – quando farà tappa nel nostro capoluogo il furgone della Cgil nazionale che sta attraversando tutta l’Italia per questa campagna di sensibilizzazione per una proposta di legge di iniziativa popolare sulla regolamentazione delle gare d’appalto.