La risposta del sindacato sulla crisi di personale nei Pronto Soccorso e le strategie regionali. "Basta con le toppe, la coperta è già corta"
TOSCANA. Da mesi – e dopo aver sospeso lo stato di agitazione a seguito di impegni solennemente sottoscritti dai vertici regionali – stiamo attendendo risposte alle proposte da noi formulate per tentare di risolvere la crisi del sistema dell’emergenza/urgenza.
Solo dopo la lettera dei colleghi è giunta finalmente una convocazione (per il 16 marzo). Dagli organi di stampa apprendiamo di una proposta di delibera che sarà presentata già in settimana prossima (prima quindi della convocazione) della quale nulla ci è stato anticipato, come sarebbe stato doveroso.
Leggiamo di “trasferimenti in massa di specialisti di altre discipline per occuparsi dei codici minori”, e di “ampliamento del fast track h.24 in tutti i PS”, intendendo con tali termini l’immediato affidamento ad alcuni specialisti di una quota degli accessi che dovrebbe sfiorare il 40% del totale. In una situazione di errata programmazione e di blocco delle assunzioni, di gravi carenze nella maggior parte dei reparti per acuti, ci chiediamo con quali risorse si pensa di rispondere a questi ulteriori carichi di lavoro che prevedono inevitabilmente personale medico dedicato? Anche i colleghi delle altre discipline sono diffusamente sotto organico e sottoposti a carichi di lavoro che, in molte realtà, superano già i limiti del sostenibile: continua invece a non essere affrontato adeguatamente il nodo del filtro territoriale.
Istituire ambulatori subito prima della porta dei PS dove intercettare e gestire la massa degli accessi inappropriati – gestiti con un progetto ad hoc, esteso ai colleghi della guardia medica – è una proposta seria che darebbe anche maggior senso alla riforma del servizio di continuità assistenziale recentemente avviata dalla regione.
Per risolvere problemi di questa portata c’è bisogno di risorse e di un approccio sistematico, non dell’ennesima toppa ad una coperta già logora e pronta a strapparsi da un’altra parte.