Equità, trasparenza, innovazione e merito, restano obiettivi irrinunciabili.
SIENA. Con l’approvazione della delibera del Direttore Generale numero 143 del 14 febbraio 2018 sugli incarichi di Struttura Semplice (UOSD,UOSI e Sezioni) e gli incarichi professionali, si realizza uno dei principali percorsi riorganizzativi dell’Azienda Sanitaria Toscana Sud-Est.
La repentina decisione della Regione di unificare le Aziende Sanitarie ha creato una massa di problematiche organizzative che hanno coinvolto tutti i livelli aziendali. Tra questi la riorganizzazione del sistema degli incarichi professionali. L’attribuzione di un incarico, anche fin da neo assunto, è infatti uno dei cardini su cui si basa la carriera e lo sviluppo professione dei medici.
All’indomani dell’unificazione ci siamo trovati di fronte a tre sistemi molto differenti tra loro, non solo per visione organizzativa e denominazioni ma, sopratutto, con forti asimmetrie economiche tra i diversi fondi. Su questi aspetti è iniziata una faticosa indagine da parte dei sindacati che stanno tuttora cercando di ricostruire e comprendere i motivi di tante differenze in termini di valore economico assegnato agli incarichi dei dirigenti. Attendere la conclusione di tale primo necessario passo significava però congelare l’attuale situazione di grande divario economico tra colleghi, oramai dipendenti della stessa Azienda, per molti anni e con tutte le variabili legate alla lentezza della giustizia italiana.
Così le sigle sindacali maggiormente rappresentative si sono assunte la responsabilità di un confronto con la nuova Direzione Aziendale che portasse ad un accordo che garantisse a tutti un livello retributivo e un riconoscimento professionale sulla base di criteri trasparenti in termini di equità e distribuzione delle risorse.
Il ripercorrere i punti cardine dell’accordo, ne evidenzia il valore innovativo.
– Tutti i dirigenti devono avere un incarico. Un diritto, finora negato, che trova finalmente attuazione concreta e definito nero su bianco dalla delibera. In tal modo la nuova Azienda Sudest si uniforma alle norme di legge e dei contratti, venendo così a sanare situazioni insostenibili eredità della vecchia organizzazione.
– Pesatura omogenea degli incarichi. La regola stabilisce che d’ora in avanti ad uguale complessità e ad uguale peso corrisponde un uguale corrispettivo economico sia per i nuovi incarichi sia per quelli che, pur avendo la stessa complessità, fossero sotto la nuova soglia alla quale saranno adeguati.
– Opportunità per i giovani. Gli incarichi sono uno strumento di valorizzazione e di autonomia. La loro articolazione e la pesatura economica (anche superiore alle gestionali) permette un secondo canale, quello professionale, di crescita proprio per i giovani che devono fare i conti con la penuria di strutture semplici, già assegnate ai medici più anziani.
– Chi si trova in basso, sale. Il diritto al riconoscimento dell’incarico si accompagna all’adeguamento alle nuove griglie economiche per chi, con incarico equivalente, avesse storicamente uno stipendio di posizione più basso.
– Nessuno perde. E’ stato sventato il rischio di una retrocessione economica, ma – come stabilisce con chiarezza il punto 9 dell’accordo – ogni dirigente, sia esso titolare di UOC, UOS o di un Incarico Professionale, mantiene il valore economico dell’incarico se superiore alle nuove griglie. Non è stato facile garantire questo diritto elementare, ma l’impegno dei sindacato anche su questo punto è stato irremovibile e determinante. Coloro che nella nuova griglia degli incarichi si sono trovati collocati in una denominazione diversa (per esempio “Sezione”, che è un tipo di UOS), alla quale corrisponde un livello economico omogeneo per tutta l’Azienda, mantengono il proprio stipendio di posizione, come è giusto e come viene confermata dalla Direzione e dagli uffici, interpellati a seguito della pubblicazione della delibera. Le OO.SS mantengono la massima attenzione sul tema ed invitano i dirigenti a segnalare eventuali discrepanze sia sul livello economico che sulla gradazione degli incarichi.
– Strutture semplici. Anche per le Strutture Semplici si è innovato sensibilmente stabilendo che, insieme all’Alta Specializzazione, siano almeno 1/3 della dirigenza. Nel momento in cui ve ne siano disponibili, per l’assegnazione si procederà con trasparenza essendo prevista la sollecitazione dell’espressione dell’interesse degli aventi titolo e pertanto la designazione dovrà essere trasparente e motivata.
– Maggiore valore alla carriera professionale. Un’altra novità significativa è sul fronte degli incarichi professionali: l’accordo premia le capacità tecniche dei medici con la stessa pesatura economica rispetto agli incarichi organizzativi, addirittura in alcuni casi maggiore come nel caso degli incarichi di alta e altissima professionalità. Il peso degli incarichi organizzativi viene contenuto a favore delle competenze operative a maggiore complessità.
Naturalmente non possiamo nascondere che persistono delle anomalie. Infatti non tutto è risolto e nuove criticità vanno emergendo. La delibera è comunque un punto di arrivo, ma anche di partenza per l’approfondimento di criticità che vengono segnalate dagli operatori in questa prima applicazione concreta. Tra esse, occorre chiarire l’ambiguità del termine “sezione”, che non è una struttura semiautonoma dell’UOC, come il termine sezione potrebbe essere inteso, bensì, come il valore economico evidenzia, trattasi di UOS/Sezione (UOSS) che ha solo una pesatura economica inferiore alla Unità Operativa Semplice intra UOC (UOSI). La delibera poi mette in evidenza la oggettiva e persistente disomogenea numerosità degli incarichi ed il loro peso tra dipartimenti (uno per tutti, per esempio, ancora la pochezza del peso economico degli incarichi del 118, in particolare a Grosseto). Disomogeneità da analizzare e superare in un percorso condiviso anche nei tempi. Una riflessione andrà poi fatta su come evitare che, come qualche volta succede e trattasi di segnalazioni attuali, l’assegnazione dell’incarico venga utilizzata come strumento improprio di gestione dei collaboratori invece che appropriato strumento di crescita e di valorizzazione del merito dei dirigenti.
Per affrontare questi ed altri temi “caldi”, abbiamo già chiesto alla Direzione Aziendale un incontro, alla luce della prima applicazione dell’accordo, con richiesta anche della rendicontazione dei fondi del 2017 (per poter ridistribuire eventuali avanzi economici). Soprattutto continuiamo ad assicurare il nostro attento monitoraggio.
Pur dovendo segnalare le criticità che vanno emergendo, ANAAO e CIMO esprimono un giudizio positivo sull’accordo sulle posizioni e sostanzialmente positivo su questa sua prima applicazione.
Questo è un risultato di cui le sigle firmatarie dell’accordo, sono soddisfatte, certi come siamo che non è con l’immobilismo e lo scontro muro contro muro che si risolvono i problemi, ma i problemi si risolvono affrontandoli con una visione rivolta alla ricerca di soluzioni positive.
Probabilmente l’Azienda SudEst si viene oggi a trovare nella significativa condizione di fare da battistrada nella gestione degli incarichi, vero strumento di valorizzazione e di crescita della dirigenza. Un risultato frutto di un confronto serrato tra Direzione Aziendale e Sindacati, che alla fine hanno saputo trovare una convergenza su un livello alto di professionalità.
Marino Artusa, portavoce ANAAO
Paolo Conti, segretario aziendale CIMO