Rispetto al luglio 2019 si registra un aumento di 740 addetti
SIENA. Nel mese di luglio le imprese senesi dell’industria e dei servizi prevedono di attivare 2.270 contratti di lavoro, un numero superiore di 1.320 unità rispetto allo stesso mese del 2020. Rispetto al luglio 2019, quindi prima dell’emergenza pandemica, si registra un aumento di 740 addetti.
E’ quanto emerge dalle elaborazioni del Servizio studi della Camera di Commercio di Arezzo-Siena basate sui dati provinciali del Sistema Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
“Pur con le cautele necessarie trattandosi di previsioni, – commenta la vice presidente vicaria dell’Ente camerale Anna Lapini – siamo comunque in presenza di un segnale estremamente positivo, soprattutto se ampliamo il periodo di riferimento al luglio-settembre. Nel trimestre infatti le previsioni indicano in 5.510 le nuove assunzioni, anche in questo caso ben al di sopra di quelle stimate per l’analogo periodo del 2020 (2.480) e del 2019 (4.250).”
“Anche se sono ancora molte le incognite che potrebbero condizionare la stagione – evidenzia il segretario generale Marco Randellini – con la ripresa delle attività turistiche, a luglio è avvenuto il sorpasso della domanda d’occupazione proveniente dal settore dei servizi su quella dell’industria. In rapporto al pre-pandemia, crescono particolarmente le assunzioni del comparto dei servizi (1.790, 640 in più rispetto al 2019), molto più velocemente rispetto al manifatturiero allargato (480, +90 rispetto al 2019). E grazie proprio alla forte domanda stagionale, i servizi di alloggio, ristorazione e turistici della provincia sono il settore decisamente più dinamico: si prevedono infatti 1.010 assunzioni, 520 in più rispetto a due anni fa. Ulteriore segnale positivo è quello della crescita dei contratti a tempo indeterminato rispetto al 2020 che tornano ai livelli pre-pandemia con il 12% del totale assunzioni. Diminuisce invece di cinque punti percentuali, sempre rispetto al 2020, il peso dei contratti a tempo determinato (62%) che restano, comunque, di gran lunga la forma contrattuale più utilizzata.”
In calo le assunzioni considerate di difficile reperimento
La percentuale delle assunzioni che le imprese considerano difficili da reperire si attesta al 32,2%, in diminuzione di poco più di un punto percentuale sia rispetto allo scorso anno che rispetto al 2019.
La categoria di più difficile individuazione è, per la nostra provincia, quella degli “Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine” (56,4%). All’interno, fra i profili di più difficile reperimento, abbiamo con punte del 72% gli “Operai specializzati nelle industrie del legno e della carta”, del 71% gli “Operai specializzati nell’edilizia) e del 68,6% gli “Operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili e dell’abbigliamento ”.
Difficoltà per le imprese anche nella ricerca dei “Tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione” (50%) e dei “Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione” (48,6%).
La domanda di figure professionali under 30
Circa 765 assunzioni, Il 33,7% del totale di quelle pianificate dalle imprese senesi per il luglio, verrà espressamente rivolto a candidati di età inferiore ai 30 anni.
Tra i più richiesti figurano: cuochi, camerieri e le professioni dei servizi turistici (395), i commessi (47), operai specializzati nell’edilizia (31).
I titoli di studio più richiesti
I diplomati restano i candidati ampiamente più richiesti (33,4%), seguiti dagli studenti dei professionali (14,2%), che però vedono drasticamente ridotta la loro quota.
Anche la quota di laureati diminuisce di alcuni punti percentuali rispetto agli anni precedenti, attestandosi al 7,2% del totale delle assunzioni.
Purtroppo resta ancora alta, anzi si incrementa, il peso delle assunzioni per le quali non viene richiesto uno specifico titolo di studio (44,9%), probabilmente anche per l’alta incidenza di assunzioni stagionali per le quali spesso più che una formazione scolastica particolare contano le eventuali esperienze maturate.
Assunzioni previste per livello di istruzioni – quota % sul totale
2021 |
2020 |
2019 |
|
Livello universitario |
7,2% |
8,8% |
12,4% |
Istruzione tecnica superiore (ITS) |
0,3% |
0,0% |
0,0% |
Livello secondario |
33,4% |
34,1% |
25,0% |
Qualifica/Diploma professionale |
14,2% |
25,5% |
36,1% |
Nessun titolo di studio |
44,9% |
31,5% |
26,5% |