Il documento presentato oggi dai sindacati alle associazioni di categoria
SIENA. Cgil, Cisl e Uil hanno presentato ai 12mila lavoratori agricoli il contratto provinciale, i cui punti principali sono salario, mercato del lavoro, sfruttamento di chi lavora e sicurezza. Il documento stilato dai sindacati è stato consegnato alle associazioni di categoria delle aziende agricole, Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori e dovrà essere firmato entro il 31 dicembre. Una scadenza importante perché il settore nel senese ha un forte impatto economico, si pensi alle produzioni di qualità come olio e vino di cui si fa vanto la provincia di Siena o ad aziende florovivaistiche come Floramiata, per la quale si aspetta il prossimo piano industriale.
“Il salario nel settore agricolo – ha ricordato Paola Bittarello, segretaria della Flai Cgil presentando le linee essenziali della piattaforma – è uno degli aspetti che più interessano in questo particolare momento. Ma anche sul mercato del lavoro occorre intervenire, in particolare sulla tematica degli appalti cosi come riguardo lo sfruttameno del lavoratori agricoli”. Che spesso devono fare i conti con forme di lavoro nero che anche in provincia di Siena è presente “anche se è difficile da dimostrare “ha aggiunto la sindacalista. Ma basta parlare con qualcuno che la mattina presto staziona in alcune zone della città per rendersi conto di quanto sia presente chi utilizza operai in nero in particolare nelle zone ad alta densità di aziende vinicole. La sicurezza sarà un altro argomento di discussione del prossimo contratto provinciale. Tema, (sul quale in certi settori c’è una certa sottovalutazione perché viene considerato solo un costo,) riguardante la qualità di un lavoro che la meccanizzazione ha cambiato profondamente. Nel settore cerealicolo in dieci anni sono diminuite dell’80% le ore lavorate dagli addetti. La meccanizzazione, hanno sottolineato i sindacalisti, ha provocato malattie professionali nuove rispetto al passato, perché le vibrazioni delle macchine utilizzate per lavorare provocano problemi non secondari all’apparato muscolo-scheletrico, in particolare alla colonna vertebrale. Un parco macchine che dovrebbe essere rinnovato. Problemi che però non sono ancora riconosciuti dall’Inail. Tutti argomenti che, in una trattativa ancora da iniziare, dovranno essere affrontati. Da parte delle associazioni agricole non c’è stata ancora una risposta all’invio della piattaforma sindacale. Ma hanno fatti notare i sindacalisti “non si colgono segnali di indisponibilità”.