SIENA. Ed ora che si è concluso l’accordo per il passaggio degli stabilimenti italiani – compreso ovviamente quello senese – dalla Whirlpool ai turchi della Beko si apre una nuova fase, i cui inizi faranno capire che tipo di politica industriale i nuovi proprietari sceglieranno. Lo si vedrà dalle prime mosse.
Riguardo allo stabilimento senese, da anni presente in viale Toselli, si registra una presa di posizione di Emiliano Fossi, deputato del Pd e segretario del partito in Toscana. “Tra poche settimane – sottolinea in una dichiarazione condivisa da altri colleghi del Pd, Marco Simiani, Marco Sarracino e Laura Boldrini, sarà formalizzato il passaggio degli stabilimenti italiani da Whirpool a Beko ed è venuto il momento per fare chiarezza sul futuro del sito produttivo di Siena. Il ministro Urso convochi subito il tavolo istituzionale richiesto da mesi da Regione Toscana, sindacati e lavoratori”.
Dalla dichiarazione appare evidente una certa preoccupazione per il futuro di questo stabilimento industriale, quasi una rarità nel comune di Siena, e importante anche per la Toscana. Per cui si cerca anche un appoggio da parte del governo di centrodestra.
“Con il via libera dell’Antitrust del Regno Unito si concludono tutte le fasi propedeutiche all’operazione ed inizia ora la fase più importante per i lavoratori. Le criticità di questi ultimi anni che hanno caratterizzato lo stabilimento di Siena e che hanno costretto alla cassa integrazione vanno superate – sottolinea Fossi -, ci aspettiamo dalla nuova proprietà rassicurazioni ed impegni concreti e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy che intervenga subito per vigilare sul rilancio del sito produttivo e sulla sua piena continuità occupazionale”.
Timori e preoccupazioni che in ogni caso affiorano anche tra i lavoratori senesi riguardo al posto di lavoro da salvaguardare, ma non solo sperando che le incertezze e i problemi emersi negli ultimi anni possano essere superati. La frase più ricorrente è “vediamo che succede, speriamo bene”.