SIENA. Nexi si è ricordata di Pasqua e della sorpresa da inserire nell’uovo dei dipendenti, così si è incontrata con i sindacati ed ha comunicato che intende entro i prossimi mesi parcellizzare l’azienda Bassilichi. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, dato che con il rinnovo delle commesse Mps e Poste le acque sembravano essersi calmate.
Le prime notizie trapelate parlano di una divisione in tre grandi aree del settore in cui sono occupati gli oltre 200 lavoratori dell’area senese. L’operazione consisterebbe nella cessione di un ramo d’azienda, il back office bancario con sede in Pian del Casono, ad Ausilia (nata dalla fusione di Fruendo ed altre aziende tecnologiche ex gruppo Bassilichi); nella nascita di una nuova azienda dedicata esclusivamente al settore call center mentre il rimanente, più vicino al core business della capogruppo, la polpa per intenderci, sarebbe entrata nella stessa Nexi.
Inutile dire che i lavoratori sono molto preoccupati. In una fase iniziale la situazione si presenta in gran parte “nuvolosa”, al punto che la forza lavoro è in preda alle ipotesi più fantasiose. Pare parimenti certo il ricorso all’esodo incentivato.
I sindacati hanno chiesto che prima di iniziare le trattative siano garantite alcune tutele: la sede di lavoro, l’occupazione e la garanzia contro il rischio fallimento. Fino al prossimo 6 aprile non accadrà nulla: le grandi manovre non sono iniziate. Nexi ha comunicato le proprie intenzioni, utilizzando come da prassi consolidata le organizzazioni sindacali quale tramite.
Le assemblee dei lavoratori decideranno, quindi, in base ad informazioni più dettagliate, quali azioni intraprendere per difendere occupazione e sedi di lavoro.