“Come Coordinamento degli Ordini professionali dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione della Toscana, in rappresentanza quindi di ben 18 figure professionali sanitarie laureate (a breve diciannove con gli Osteopati) tra le trenta attualmente abilitate e riconosciute dalla Stato, inserite da oltre 30 anni nel SSN – dichiara Leonardo Capaccioli, presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP FI AR PO PT LU MS -, siamo indignati dalla nuova Manovra 2025, che ha approvato l’emendamento con il quale si introduce la flat tax del 5% sugli straordinari prevista per i soli infermieri. Questa misura è gravemente discriminatoria verso gli altri professionisti della sanità, che fino ad oggi hanno garantito la sostenibilità del SSN”.
“Ancora non è arrivato Natale e siamo già al “carbone” nella calza della Befana – dichiara Cristiana Baggiani, presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Pisa Livorno e Grosseto –. Come “regalo” sotto l’albero, per i nostri professionisti sanitari, mi sarei francamente aspettato qualcosa di veramente diverso e invece siamo, ancora una volta, “Figli di un Dio minore”.
“Dopo tutto quello che abbiamo dovuto passare con il Covid 19, l’ulteriore declassamento della visibilità da “eroi” a “le altre professioni sanitarie” (dopo medici, infermieri e OSS) questa è la goccia che fa letteralmente traboccare il vaso!” dichiara Massimo Ferrandi Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Siena.
Sulla decisione del Governo di agevolare la flax tax sugli straordinari solo per gli infermieri il disappunto è massimo, sia a livello regionale che nazionale. Urge l’immediata correzione della misura introdotta. “Chiediamo al Ministro Schillaci di intervenire immediatamente – conclude Capaccioli -. NON possiamo più tollerare una così grave disparità di trattamento. È inconcepibile che professionisti sanitari, con identico percorso formativo e con pari livello di responsabilità civile e penale, siano trattati in maniera così diversa. Non lamentiamoci poi che ci sia una scarsa attrazione dei professionisti sanitari verso il Sistema Sanitario Nazionale”.