La società partecipata sarà liquidata a luglio
SIENA. Sempre più critica la situazione dei dipendenti di Etruria Innovazione, società partecipata da Regione Toscana, Università, Provincia, CCIAA e Comune di Siena, oltre che dalle Province di Arezzo e Grosseto.
Gli 11 dipendenti, nonostante le ripetute rassicurazioni dell’assessore regionale Simoncini, sono ancora in cassa integrazione dall’Ottobre 2011 e, a Luglio 2012, si troveranno licenziati a seguito della liquidazione della società.
Con la liquidazione si chiude una storia durata oltre 14 anni che aveva portato la società a realizzare progetti e percorsi di innovazione con oltre 600 soggetti fra imprese e centri di ricerca del nostro territorio, a vincere una media di 12 progetti l’anno fra bandi regionali, nazionali e comunitari, a costruire una rete internazionale di rapporti con oltre 250 strutture in tutta Europa ed a conseguire nel biennio 2009-2010 la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2008 e l’accreditamento al MIUR del laboratorio di R&S.
La liquidazione chiude anche un periodo di quasi 4 anni di totale incertezza sul futuro della società a seguito della dichiarazione di “non strategicità” da parte della stessa Regione Toscana e, di conseguenza, di alcuni degli altri suoi soci pubblici. Dapprima, infatti, la Regione Toscana aveva iniziato un processo di fusione tra le società partecipate poi, a seguito del diniego della Provincia di Grosseto, si è iniziato un processo di acquisizione da parte di Fidi Toscana, conclusosi dopo 6 mesi con la messa in liquidazione della società.
In questo periodo i dipendenti, vista la totale carenza di un direttivo capace di svolgere anche minima parte dei suoi compiti, si sono rivolti con lettere inascoltate ai vertici della Regione (socio di maggioranza con oltre il 42%), un periodo nel quale gli stipendi sono stati erogati a mesi alterni e che si è chiuso con un debito da parte della società di 8 mensilità non pagate ai dipendenti e versamenti per il TFR interrotti al marzo 2010.
Nel frattempo i dipendenti hanno sofferto 8 mesi di stipendi arretrati e risolti, solo parzialmente, a giugno 2012 tramite una proposta di legge approvata il 02/05/2012.
In un contesto senese e nazionale che vede perdere continui posti di lavoro, i dipendenti, 35-45 anni, tutti laureati, rischiano di restare a casa senza lavoro per lungo tempo, mentre le istituzioni (Regione Toscana 42%, Province e Comuni di Siena/Arezzo/Grosseto 51% e Università di Siena 7%) soce di Etruria Innovazione non sono state capaci di accordarsi per il continuamento della società e per la sola garanzia dei posti di lavoro, mentre hanno preferito logiche di sostentamento delle strutture locali spesso inadatte a sostenere scenari internazionali.
Il caso Etruria Innovazione è lo specchio di una politica sempre più alienata dalla reltà e focalizzata al mantenimento di piccoli poteri personali.
Gli 11 dipendenti, nonostante le ripetute rassicurazioni dell’assessore regionale Simoncini, sono ancora in cassa integrazione dall’Ottobre 2011 e, a Luglio 2012, si troveranno licenziati a seguito della liquidazione della società.
Con la liquidazione si chiude una storia durata oltre 14 anni che aveva portato la società a realizzare progetti e percorsi di innovazione con oltre 600 soggetti fra imprese e centri di ricerca del nostro territorio, a vincere una media di 12 progetti l’anno fra bandi regionali, nazionali e comunitari, a costruire una rete internazionale di rapporti con oltre 250 strutture in tutta Europa ed a conseguire nel biennio 2009-2010 la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2008 e l’accreditamento al MIUR del laboratorio di R&S.
La liquidazione chiude anche un periodo di quasi 4 anni di totale incertezza sul futuro della società a seguito della dichiarazione di “non strategicità” da parte della stessa Regione Toscana e, di conseguenza, di alcuni degli altri suoi soci pubblici. Dapprima, infatti, la Regione Toscana aveva iniziato un processo di fusione tra le società partecipate poi, a seguito del diniego della Provincia di Grosseto, si è iniziato un processo di acquisizione da parte di Fidi Toscana, conclusosi dopo 6 mesi con la messa in liquidazione della società.
In questo periodo i dipendenti, vista la totale carenza di un direttivo capace di svolgere anche minima parte dei suoi compiti, si sono rivolti con lettere inascoltate ai vertici della Regione (socio di maggioranza con oltre il 42%), un periodo nel quale gli stipendi sono stati erogati a mesi alterni e che si è chiuso con un debito da parte della società di 8 mensilità non pagate ai dipendenti e versamenti per il TFR interrotti al marzo 2010.
Nel frattempo i dipendenti hanno sofferto 8 mesi di stipendi arretrati e risolti, solo parzialmente, a giugno 2012 tramite una proposta di legge approvata il 02/05/2012.
In un contesto senese e nazionale che vede perdere continui posti di lavoro, i dipendenti, 35-45 anni, tutti laureati, rischiano di restare a casa senza lavoro per lungo tempo, mentre le istituzioni (Regione Toscana 42%, Province e Comuni di Siena/Arezzo/Grosseto 51% e Università di Siena 7%) soce di Etruria Innovazione non sono state capaci di accordarsi per il continuamento della società e per la sola garanzia dei posti di lavoro, mentre hanno preferito logiche di sostentamento delle strutture locali spesso inadatte a sostenere scenari internazionali.
Il caso Etruria Innovazione è lo specchio di una politica sempre più alienata dalla reltà e focalizzata al mantenimento di piccoli poteri personali.