Incontro aperto a studenti e cittadinanza in programma mercoledì 3 aprile alle 16.00 nell’Aula 9 dell’Università per Stranieri si Siena
SIENA. Leggere la coreografia è il workshop di introduzione al linguaggio coreografico che apre il progetto “Il Rito del Tè”, promosso dalla Compagnia Francesca Selva in collaborazione con l’Università per Stranieri di Siena nell’ambito della rassegna Siena Città Aperta, che ha lo scopo di promuovere la cultura della danza contemporanea, la conoscenza del linguaggio coreografico, l’acquisizione di competenze specifiche in ambito artistico-culturale e la formazione di un pubblico consapevole per il teatro. Un incontro aperto non solo agli studenti ma anche a tutta la cittadinanza a cura della coreografa Francesca Selva e del direttore artistico della Compagnia Francesca Selva Marcello Valassina, che si terrà 3 aprile dalle 16 alle 18 nell’Aula 9 dell’Università per Stranieri (Piazzale Rosselli). Un viaggio nella poetica e nella ricerca coreografica delle Compagnie del Consorzio Coreografi Danza d’Autore/CONCORDA, attraverso proiezioni video e immagini degli spettacoli. Un modo originale per entrare nel cuore del lavoro coreografico, propedeutico allo step successivo del progetto “Il Rito del Tè”: il laboratorio di scrittura creativa a cura del regista e attore Francesco Chiantese. Un focus specifico del seminario “Leggere la coreografia” sarà l’analisi guidata di Oppio, la produzione della Compagnia Francesca Selva che ha ottenuto più replica (oltre. 120) e che è ancora in circuitazione nei teatri di tutto il mondo, a 5 anni dalla sua ideazione.
Definito dal giornalista e critico Philppe Verriele “the gem of the Festival AvignonOff 2013”, lo spettacolo “Oppio” mette in scena la storia drammatica di una donna tormentata e vinta dallo stesso insopportabile e straziante dolore che secondo il mito, colpì la dea quando seppe che sua figlia Persefone era stata rapita. Come Demetra, la protagonista di Oppio, cerca una via d’uscita. Ma la fuga è impossibile. Oppio che le avvolge l’anima, leggero come una piuma, è solo un inganno. Racchiudendola nei suoi petali rossi, il papavero la fa scivolare nel sogno, ma al risveglio la riconsegna alla gabbia della realtà. Nuda sulla scena, preda dell’angoscia e della paura. Con il dolore che resiste e persiste, nonostante tutto.