Un corso, un esame, divisa, fischietto e via...

SIENA.Nell’ultima edizione dei mondiali di calcio la nazionale italiana non ha certo brillato. In Brasile ci sono stati tuttavia tre atleti azzurri che si sono distinti, riuscendo a portare avanti il tricolore fino al palcoscenico più importante: la finalissima del Maracanà. Un sogno che si è realizzato per Rizzoli, Stefani e Faverani, affiatata e ormai collaudatissima terna internazionale. Ma come è stato possibile il raggiungimento di questo traguardo? In che modo si inizia una carriera così lunga e colma di soddisfazioni? Con un semplicissimo corso di formazione. Ogni arbitro, che sia destinato ad arbitrare Milan – Juventus o la celeberrima scapoli – ammogliati, inizia così: un corso, un esame, divisa, fischietto e via, esordio in campo. I primi fischi sono i più difficili, spesso l’emozione prende il sopravvento e il sudore annebbia la vista, ma con il passare del tempo si acquisisce quella sicurezza che permette, categoria dopo categoria, di arrivare sempre più in alto. Essere arbitro permette di accrescere tutta una serie di qualità rispendibili nella vita quotidiana: maturità, carattere, personalità, capacità di prendere velocemente una decisione e di assumersi le proprie responsabilità. Una vera e propria palestra di vita.
“Se anche tu vuoi entrare a far parte di questo mondo, vuoi iniziare a vedere il calcio da una prospettiva diversa, super partes, vuoi metterti alla prova e vuoi entrare a far parte di una grande famiglia, non aspettare oltre. La sezione AIA di Siena organizza, a partire dal mese di ottobre, il corso arbitri 2014: le iscrizioni sono già aperte, basta mandare una mail a siena@aia-figc.it, chiamare il numero 057751946 tutti i giorni dopo le 17 o consultare il sito www.aiasiena.it dove troverai informazioni sul corso e molto altro ancora. Che cosa stai aspettando? Il prossimo fischietto italiano di una finale mondiale potresti essere proprio tu!