La Cgil ricorda i termini dei 60 giorni per impugnare i contratti
“Ricordiamo che il 23 gennaio scadono i 60 giorni per l’impugnazione di tutti i contratti illegittimi dei lavoratori temporanei. Questo è quanto previsto dal ‘Collegato Lavoro’ approvato dal governo e in vigore dal 24 novembre.
La norma, definita dalla CGIL ‘sbagliata, ingiusta e con vizi di incostituzionalità’, colpisce i precari, chiamati a decidere se impugnare il contratto irregolare o rischiare di perdere per sempre questo diritto. Si equipara di fatto la conclusione di un contratto temporaneo ad un licenziamento.
La legge si basa sul principio della retroattività e mette le persone, soprattutto giovani, in una condizione di crisi gravissima: si trovano davanti ad una difficile scelta, in solitudine, rischiando, se impugnano i contratti e fanno legittimamente valere un proprio diritto, che quell’azienda non sarà probabilmente più disposta a dar loro alcuna possibilità di lavoro, rimanendo nell’attesa, lunga, del processo e di una decisione in merito.
Una decisione sbagliata presa da questo governo, che si accanisce contro i lavoratori precari, persone che percepiscono salari più bassi e che sono di fronte ad un ricatto continuo nell’incertezza del rinnovo del proprio contratto, persone che la crisi ha colpito profondamente non avendo neanche diritto agli ammortizzatori sociali (tranne l’una tantum del governo che si è rivelata uno specchietto per le allodole). Al danno si è aggiunta la beffa di queste ulteriori norme, che peraltro non sono neanche state pubblicizzate, come la CGIL aveva chiesto affinchè le persone fossero informate.
Chiunque si trovasse nella situazione descritta può rivolgersi agli Uffici Vertenze CGIL presenti in tutta la provincia. La CGIL invita a farlo”.