A marzo 2021, secondo quanto rilevato da Terna, la domanda elettrica in Italia è stata pari a 26,7 miliardi di kWh, in aumento dello 0,6% rispetto a marzo del 2019 e superiore dell’11,8% rispetto a marzo del 2020, anno che è stato fortemente influenzato dal calo del fabbisogno dovuto alle iniziative messe in atto per contenere la pandemia da covid-19.
Le fonti rinnovabili hanno coperto il 35,1% dei consumi, valore sostanzialmente in linea con il 2020 e in crescita rispetto al 2019 (33,4%).
Considerati i valori anomali registrati a partire da marzo 2020, Terna ha ritenuto opportuno condurre un’analisi statistica supplementare prendendo come riferimento anche l’anno 2019. Estendendo l’analisi al primo trimestre del 2021, il confronto rispetto all’omologo trimestre del 2019 registra un calo del -2,1% che in termini rettificati si attesta sul -1,3%.
Analizzando nel dettaglio i dati di marzo, quest’anno il mese ha avuto un giorno lavorativo in più (23 vs 22) e una temperatura media mensile inferiore di circa 1°C rispetto a marzo del 2020. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura diventa pertanto +11,2%.
Anche a livello territoriale la variazione tendenziale di marzo è stata ovunque positiva: +13,8% al Nord, +10,6% al Centro e +8,3% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare una sostanziale stabilità rispetto al mese precedente (febbraio).
Nel mese di marzo la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’84% con produzione nazionale e per la quota restante (16%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,6 miliardi di kWh) ha registrato un incremento del +12% rispetto a marzo 2020. In aumento le fonti fotovoltaica (+19,5%), termoelettrica (+12,5%), idrica (+11%) ed eolica (+5,6%). In calo solamente la produzione geotermica (-4,6%).
L’indice IMCEI elaborato da Terna conferma il ritorno sostanziale dei consumi industriali ai livelli pre-covid: l’indice risulta in crescita del 37,7% rispetto a marzo 2020 e dello 0,1% rispetto a marzo 2019. In crescita i settori della siderurgia, alimentare e metalli non ferrosi. In flessione, invece, i comparti di chimica, mezzi di trasporto e cartaria.
(segue approfondimento)
Fonte MarketInsight