Ubi alza il livello dello scontro legale sull’ops di Intesa Sanpaolo. L’istituto guidato da Victor Massiah ha comunicato che il consiglio di amministrazione di UBI Banca ha deliberato “l’avvio di un’azione volta ad accertare che, a causa dell’avveramento della condizione MAC di efficacia dell’offerta pubblica di scambio promossa da Intesa Sanpaolo – determinato dalla pandemia Covid-19 – e della mancata tempestiva rinunzia di ISP a tale condizione, gli effetti della Comunicazione del 17 febbraio 2020, effettuata da ISP ai sensi dell’articolo 102 del Testo Unico della Finanza, sono cessati, con tutte le relative conseguenze, incluso il venir meno della c.d. “passivity rule” in capo a UBI Banca”.
“L’azione in argomento” si legge nella nota “è finalizzata alla tutela giudiziale dei diritti soggettivi di UBI Banca, a complemento dell’iniziativa promossa dinanzi alla Consob a tutela degli stakeholders, degli investitori nonché dell’efficienza e della trasparenza del mercato”.
La condizione MAC (material adverse change) è una clausola generalmente inserita nei contratti di acquisizione secondo la quale l’offerta viene meno se si avverano eventi imprevisti in grado di cambiare sostanzialmente l’oggetto dell’offerta. E’ generalmente inserita per proteggere il compratore dai vincoli della proposta in caso, per esempio, di un aspettato deterioramento del settore dove opera l’azienda.
In questo caso viene, invece, invocata dalla società acquisita per sottrarsi alla cosiddetta “passivity rule” che impedisce alle società oggetto di offerta pubblica di acquisto e scambio di avviare azioni difensive per contrastare l’offerta.
Fonte MarketInsight