In programma oggi il Cda di Tim incentrato sulla riorganizzazione delle attività e sul dossier della rete unica.
Il Ceo Pietro Labriola è da mesi al lavoro su un piano di separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa (NetCo) da quelle commerciali del gruppo (ServCo), e sulla successiva l’integrazione delle prime con la rete controllata da Open Fiber.
A tal proposito, è stato siglato a fine maggio un MoU con CDP Equity, azionista di maggioranza di Open Fiber con la finalità di avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDP Equity e partecipato da Macquarie e KKR, che consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (Very High Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale.
Secondo Reuters, Tim punta a una valutazione di almeno 25 miliardi di dollari, compreso il debito, per la sua rete, mentre i francesi di Vivendi, primi soci della Società, valuterebbero il network 31 miliardi.
Dall’altro lato, la divisione dei servizi si reggerà su tre pilastri: Consumer, Enterprise (la cosiddetta TopCo che riunirà Noovle, Telsy e Olivetti) e Tim Brasil. Vivendi ha confermato il suo impegno a restare in ServCo, una volta separata l’infrastruttura.
Domani, giovedì 7 luglio, alle ore 11:00, si terrà il Capital Market Day di TIM in cui verranno presentate alla comunità finanziaria le decisioni del board.
Fonte MarketInsight