Christian Simoni, amministratore delegato di Monnalisa, ha delineato, in un‘intervista a Market Insight, un quadro sul gruppo aretino, in termini non solo di risultati ma anche di iniziative di sostegno durante l’emergenza Covid-19 e di quelle messe in campo per affrontare l’attuale fase 2, nonché dei progetti futuri.
“Nel 2019”, commenta Simoni, “i ricavi delle vendite sono stati pari a circa Euro 48 milioni rispetto a Euro 49 milioni dell’esercizio precedente. Coerentemente con la strategia di crescita del Gruppo, sono cresciuti i ricavi del canale retail, pari a Euro 15,5 milioni, in crescita del 26% a cambi correnti e del 24% a cambi costanti rispetto ai 12,3 milioni di Euro dell’anno precedente. Il peso del canale retail è inoltre aumentato di 7 basis point rispetto allo scorso esercizio grazie all’apertura di nuovi punti vendita diretti prevalentemente all’estero”.
E prosegue “I ricavi dell’e-commerce diretto sono rimasti stabili rispetto all’esercizio precedente, mentre quelli del canale wholesale si sono attestati a Euro 30,9 milioni, in calo rispetto all’anno precedente.
“L’Ebitda adjusted si è attestato a circa Euro 0,26 milioni (Ebitda adjusted 2018 pari a Euro 7,3 milioni). Le rettifiche all’Ebitda sono relative ad aperture e chiusure di DOS (negozi al dettaglio) effettuate nel corso dell’anno e ad alcuni costi one-off sostenuti nel periodo”.
“In particolare”, sottolinea l’Ad, “coerentemente con il piano industriale – gli elementi non ricorrenti fanno prevalentemente riferimento alla riorganizzazione più sostanziale degli Store con la chiusura di quelli meno performanti (8 nel 2019) e l’apertura di nuovi che presentano prospettive di crescita maggiori”.
Da segnalare al riguardo, come evidenzia Simoni, che “Nel corso dell’esercizio 2019 Monnalisa ha avviato 14 nuovi punti vendita diretti in 9 Paesi, con un saldo netto di 48 punti vendita diretti”.
E non è tutto in quanto, aggiunge l’Ad, “dai primi di dicembre 2019 è stata aperta con dominio monnalisa.com la nostra nuova piattaforma e-commerce”.
“L’Online diretto”, continua Simoni,“rappresenta circa il 3% del fatturato, ed esclude le concession e i portali web indipendenti, che vendono con un certo successo i nostri prodotti”.
“I primi mesi dell’anno sono stati di assestamento ma da aprile, nonostante il permanere dell’emergenza coronavirus, i risultati sono incoraggianti e in crescita rispetto allo stesso mese del 2019.
“È migliorata la user experience, soprattutto dai dispositivi mobile, e sono migliorati soprattutto due KPIs fondamentali: il valore medio della transazione, e il tasso di conversione, ovvero il numero di utenti che terminano la visita del sito con un acquisto”.
Importanti sono state anche le iniziative messe in campo da Monnalisa, in vista dell’avvio dell’attuale fase 2.
“Uno dei temi centrali è lo spazio e fortunatamente il nostro storico Headquarter di Arezzo, è stato ampliato nel maggio scorso di oltre 7.000 mq”, afferma Simoni.
“Un investimento importante perché ospita circa un terzo dei nostri collaboratori totali che sono 381 nel mondo. Avere spazi di lavoro così ampi ed efficienti nella sede centrale ha una grande utilità pratica nella riorganizzazione del lavoro in un’ottica di distanziamento, dettata dall’emergenza”.
“Ovunque – sedi italiane ed estere, showroom e punti vendita – abbiamo riorganizzato non solo gli spazi, ma soprattutto i tempi e le modalità di lavoro: turnazione, smartworking, orari differenziati, oltre a presidi sanitari, sanificazione, modalità di vendite nuove all’insegna della digitalizzazione sono solo alcuni elementi nel ‘pacchetto’ per la ripartenza in sicurezza”.
“Protocolli severi anche nei nostri stores italiani, dove abbiamo peraltro implementato presentazioni video, realizzate dalle store manager dei nostri 48 negozi, per lo storytelling della collezione e supportare da remoto le scelte dei clienti”.
Volgendo poi lo sguardo ai prossimi mesi e ai cambiamenti che l’emergenza Covid-19 inevitabilmente determinerà, Simoni ricorda che “Dal 2019 abbiamo avviato un processo di digitalizzazione della nostra collezione, a servizio anche della campagna vendita. In questo momento è un primo step verso la virtualizzazione dell’esperienza di acquisto dei nostri buyer, che verrà integrata con presentazioni in remoto dei trend di collezione e contenuti multimediali”.
“Sulle sfilate virtuali ci confrontiamo internamente da circa due anni, con un po’ di ambivalenza perché i nostri scenografici fashion show in location di grande bellezza e con oltre 600 ospiti, sono stati un appuntamento fisso degli ultimi 20 anni di Pitti Immagine Bimbo.
“Questa emergenza”, sottolinea il Ceo,“ha quindi accelerato la valutazione di un modo diverso per dare visibilità ai nostri outfit, rendendola più concreta e perseguibile”.
Degno di nota poi il contributo di Monnalisa a sostegno della popolazione durante la difficile situazione socio-sanitaria legata al Covid-19.
“Nelle prime fasi dell’emergenza”, afferma Simoni, “ci siamo chiesti cosa fare per dare un contributo. Devolvere in beneficenza il 5% dei nostri ricavi e-commerce non ci è sembrato sufficiente”.
“Abbiamo quindi deciso di convertire una parte della produzione per realizzare mascherine sanitarie in tessuto TNT, da devolvere a USL e Amministrazione locale della nostra città Arezzo. Poi abbiamo pensato a valorizzare le nostre competenze nel childrenswear realizzando mascherine con fit adatto ai bambini, per i reparti di Pediatria e una casa famiglia della nostra città”.
“Arrivati alla fase 2”, conclude Simoni, “stiamo producendo mascherine protettive con un grande contenuto fashion: diventeranno un accessorio indispensabile e le nostre stampe iconiche invoglieranno i bambini a indossarle. Il comfort di un fit pensato per 6/9 e 9/12 anni e tessuti freschi e lavabili a 90° faranno il resto. Sono disponibili su monnalisa.com e nei nostri stores”.
Fonte MarketInsight