Le borse europee peggiorano nel corso del pomeriggio in scia ai listini americani e chiudono in rosso. Il Ftse Mib termina in ribasso dello 0,9% a 24.085 punti, mediamente in linea con il Ftse 100 di Londra (-1,1%), il Cac 40 di Parigi (-1,2%) e il Dax di Francoforte (-1,3%), mentre l’Ibex 35 di Madrid resiste sulla parità. Oltreoceano, il Nasdaq cede quasi il 3%, seguito dallo S&P500 (-2,5%) e dal Dow Jones (-2,2%).
Le persistenti incertezze sull’outlook economico continuano ad ostacolare i tentativi di recupero dell’azionario, frenato soprattutto dalla prospettiva di una politica monetaria meno accomodante per contrastare l’inflazione, dalla guerra in Ucraina e dalla recrudescenza del Covid in Cina.
Ieri il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha affermato che la banca centrale americana alzerà i tassi di interesse fin quando non ci sarà una prova “chiara e convincente” che l’inflazione stia diminuendo e non esiterà ad aumentarli al di sopra del livello neutrale se necessario.
In Europa si valuta la possibilità di una svolta restrittiva da parte della Bce, dopo le parole del governatore della Banca centrale olandese Klaas Knot che ha aperto ad un ritocco al costo del denaro da 50 punti base, pur restando orientato verso una stretta dello 0,25%.
Intanto, i dati macro continuano a evidenziare prezzi al consumo su livelli record in Gran Bretagna e nell’eurozona, con l’indice Cpi stabile al 7,4% ad aprile.
Con riferimento alle tensioni geopolitiche, l’amministrazione Biden è pronta a bloccare i pagamenti del debito russo dopo la deadline della prossima settimana, misura che comporterebbe un possibile default per Mosca.
Sul Forex l’euro/dollaro si stabilizza a 1,051 mentre il cambio tra biglietto verde e yen cede terreno a 128,2.
Tra le materie prime invertono la rotta le quotazioni del greggio con il Brent (-2%) a 109,7 dollari e il Wti (-1,9%) a 107,6 dollari, con i timori di recessione che oscurano il calo delle scorte statunitensi emerso dai dati dell’Energy Information Administration.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 192 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,95%.
Tornando a Piazza Affari, fra le big cap scambiano positive soprattutto Iveco (+2,3%), Unicredit (+2,05%) e Terna (+1,6%), mentre arretrano Nexi (-4,1%), Amplifon (-5,1%) e Saipem (-5,1%).
Fonte MarketInsight