Mattinata in calo per le borse del Vecchio Continente, mentre i futures di Wall Street scambiano intorno alla parità.
A Milano il Ftse Mib cede l’1,3% in area 17.330 punti, in rosso come il Cac 40 di Parigi (-1,8%), il Dax di Francoforte (-1,5%), il Ftse 100 di Londra (-1,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1%).
Poco mossi i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo i cali nell’ordine dei due punti percentuali registrati nella seduta di ieri in scia alle dichiarazioni di alcuni membri della Fed e del virologo Anthony Fauci. Quest’ultimo ha dichiarato che l’epidemia negli Usa non è sotto controllo e ha ammonito sui pericoli di una riapertura prematura delle attività, che potrebbe accelerare nuovamente la diffusione del coronavirus.
Intanto Cina e Corea del Sud registrano un nuovo incremento dei contagi, mentre la Germania si prepara a riaprire i confini con Francia e Austria. I timori per una nuova ondata di infezioni continuano dunque a scontrarsi con la volontà di diversi Paesi di riavviare le attività, dopo gli ingenti danni economici già provocati dalla pandemia.
Dall’agenda macro è emerso il calo (-2% trimestrale) del Pil del Regno Unito, impattato per una sola settimana dal lockdown, mentre nell’Eurozona la produzione industriale di marzo ha fatto segnare una contrazione dell’11,3% rispetto a febbraio e del 12,9% su base annua.
Nel pomeriggio potrebbero giungere indicazioni sull’outlook economico degli Stati Uniti e sulle prossime mosse di politica monetaria della Fed da un intervento di Jerome Powell, presidente della banca centrale americana.
Nel frattempo, l’euro/dollaro viaggia stabile in area 1,084 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a quota 107, prima dei dati sui prezzi alla produzione statunitensi di aprile.
Tra le materie prime scambiano in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,7%) a 29,5 dollari e il Wti (-1,3%) a 25,5 dollari al barile, in attesa del report mensile dell’Opec e dei dati settimanali sulle scorte americane da parte dell’Energy Information Administration.
In calo i rendimenti dei titoli di Stato europei, con il Btp italiano all’1,83% separato da uno spread di 237 punti base dal Bund tedesco.
Tornando a Piazza Affari, sprofonda Exor (-6,1%) dopo il dietrofront di Covéa sull’acquisizione di PartnerRe. In calo anche Cnh (-2,8%) e Fca (-2,8%), mentre viaggiano in positivo Banca Mediolanum (+1,1%) e Unipol (+0,6%).
Fonte MarketInsight