Wall Street parte in rosso e si avvita progressivamente tentando inutili rimbalzi intraday che non evitano una chiusura vicino ai minimi, appesantita dal nuovo affondo della tecnologia che risente della continua risalita dei rendimenti obbligazionari e delle prospettive di “tapering” enunciate dalla Federal Reserve la scorsa settimana.
Il Nasdaq si inabissa di quasi tre punti percentuali (-2,8%), trascinato da tutti i suoi pesi massimi che cedono tra il due ed oltre il tre per cento con punte del sei per AMD.
Meno pesanti, ma sempre negativi, gli altri indici con il Russell 2000 che arretra del 2,2%, lo S&P500 del due per cento ed il Dow Jones del -1,6%, quest’ultimo beneficiando della forza relativa dei titoli petroliferi.
Si impenna la volatilità con un balzo del VIX di oltre il ventidue per cento a quota 23,25 punti.
Non si arresta neanche la risalita dei rendimenti obbligazionari su tutta le scadenze della curva dei tassi con il decennale che guadagna altri cinque punti base arrivando al 1,54%.
Metalli preziosi ancora in difficoltà ma che mantengono la discesa entro il punto percentuale. In calo anche il rame di poco più dell’uno per cento, mentre il petrolio parte ancora in rialzo superando di slancio i 76 dollari al barile e poi cede l’1,5% chiudendo a $74,5.
Sul mercato valutario non si arresta il rafforzamento del dollaro che sale fino a 1,168 nei confronti della moneta unica.
Fonte MarketInsight