Partenza positiva per gli indici domestici che volano verso nuovi massimi di periodo, ma cambiano direzione nell’ultima ora di contrattazione chiudendo tutti in territorio negativo.
Il bilancio della seduta di ieri registra il Dow Jones in calo dello 0,6%, il Nasdaq dello 0,5% e lo S&P500 dello 0,2%.
Ben più pesante, invece, la caduta del Russell 2000 (-2,5%) il quale sconta i maggiori progressi delle sedute precedenti. Avanza il VIX di tre punti percentuali a quota 28,6 punti.
Al di là delle rinnovate tensioni tra Usa e Cina, da Hong Kong alle accuse sulla diffusione del virus, i mercati americani evidenziano chiari segnali di stanchezza dopo il lungo recupero di questi due mesi e faticano a trovare ulteriori motivazioni per proseguire la fase di rialzo.
Ad alimentare l’incertezza si è aggiunta anche la polemica tra Trump ed i principali social media nei confronti dei quali il Presidente starebbe pensando di limitare alcune funzioni operative.
Tra i settori in principale evidenzia vi sono state ieri le utilities (+2,9%), mentre tra quelli in segno rosso l’energia (-2,8%) ed i finanziari (-1,6%).
In calo i principali titoli bancari, Citigroup (-5.9%) e Bank of America (-4.3%), che riducono i forti guadagni di inizio settimana.
Sul mercato obbligazionario il rendimento del titolo decennale guadagna un punto base allo 0,69%
Tra le materie prime il petrolio parte negativo sotto quota 32 dollari al barile ma mette a segno un rimbalzo corposo chiudendo a quota $33,15 (+2,7%)
Sul mercato valutario, invece, prosegue la fase di debolezza del biglietto verde che scivola fino a 1,109 nei confronti della moneta unica.
Fonte MarketInsight