Wall Street torna ad alternare sedute positive a negative con escursioni oltre al punto percentuale. Il mercato azionario, venerdì scorso, non sembra aver apprezzato il dato del mercato del lavoro relativo al mese di maggio, il quale sembra confermare un certo rallentamento dell’economia a stelle strisce, già palesato nelle settimane precedenti dall’andamento del Pil, delle vendite al dettaglio e di quelle di auto nuove.
Gli indici peggiorano nel corso della seduta e non chiudono per un soffio sui minimi intraday con il Nasdaq, il peggiore (-2,5%), che termina poco al di sopra della soglia dei 12.000 punti.
In calo anche lo S&P500 (-1,6%), il Dow Jones (-1,0%) ed il Russell 2000 (-0,8%).
Trai titoli più penalizzati si ritrovano ancora Tesla (-9,2%), in scia all’annuncio di Musk del probabile licenziamento del 10% della forza lavoro, Nvidia e Facebok che cedono entrambe oltre il quattro per cento.
Il VIX chiude, invece, praticamente invariato a 24,8 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti riprendono di nuovo a salire con il Tbond che termina al 2,95%, in rialzo di quattro punti base sulla seduta precedente.
Giornata negativa per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – con il primo che cede oltre un punto percentuale ed il secondo esattamente due.
Petrolio di nuovo in forte accelerazione (+2%) con superamento anche della soglia dei 120 dollari al barile.
Sul mercato valutario il dollaro si mantiene stabile a 1,073 nei confronti della moneta unica, mentre risale fino a sfiorare quota 131 rispetto allo yen giapponese. Rublo russo ancora in ripresa a 61 contro il biglietto verde.
Fonte MarketInsight