La pubblicazione del Pil del secondo trimestre, la prima di tre, in rosso dello 0,9%, rispetto al +0,5% previsto, porta gli Stati Uniti tecnicamente in recessione vale a dire con due trimestri successivi di crescita negativa.
La notizia ha messo le ali al mercato azionario, anziché deprimerlo, in quanto gli investitori si aspettano che la Federal Reserve interromperà presto il rialzo dei tassi di interesse.
Continua l’andamento brillante del Nasdaq (+1,1%), trascinato dai suoi pesi massimi, i titoli a larga capitalizzazione. Sullo stesso livello di progresso si allineano anche il Dow Jones (+1%), lo S&P500 (+1,2%) ed il Russell 2000 (+1,3%).
In after hours volano, sia Apple (+3%) che soprattutto Amazon (+13%), in scia a trimestrali che hanno ampiamente superato le stime degli analisti. In forte calo, al contrario, Intel (-10%) che rivede le stime pesantemente al ribasso per l’anno corrente.
VIX in ribasso del quattro per cento a 22,9 punti.
I venti di recessione mettono le ali al mercato obbligazionario, che prosegue la discesa dei rendimenti con un calo di otto punti base sulla scadenza decennale al 2,67%.
Tra le materie prime il petrolio cede quasi due punti percentuali chiudendo a 96,5 dollari al barile.
Giornata euforica per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – con quest’ultimo che guadagna il sette per cento superando di slancio quota 19 dollari l’oncia e chiude appena al di sotto dei $20, soglia che scavalca già nella mattinata asiatica. Bene anche l’oro (+2%) il quale si avvicina ai 1.760 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario il dollaro chiude invariato a 1,02 nei confronti della moneta unica, cancellando un tentativo di rialzo fino a 1,013 intraday, mentre lo yen nipponico risale fino 134,5 rispetto al biglietto verde.
Fonte MarketInsight