Reazione tecnica decisa sui mercati azionari americani che sfruttano il veemente rimbalzo dei listini europei.
Le principali motivazioni sono imputabili ad una speranza di un prossimo cessate il fuoco nella contesa bellica ucraina, ma soprattutto al primo deciso stop del rialzo delle materie prime che subiscono una brusca discesa.
E’ il Nasdaq il vincitore della giornata di ieri con un guadagno del 3,6%, seguito dal Russell 2000 (+2,7%). Valida anche la seduta sia dello S&P500 (+2,6%) che del Dow Jones (+2%) i quali tuttavia, al pari degli altri indici principali, non riescono a chiudere sui massimi intraday.
Protagonisti della seduta tutti i principali titoli a larga capitalizzazione che recuperano in ordine sparso dal due al cinque per cento. In after hours, Amazon annuncia uno stock-split di 20-1 ed un nuovo programma di buyback da dieci miliardi di dollari lanciando il titolo in rialzo del sei per cento.
VIX in ribasso (-8%) a 32,4 punti.
Prosegue il rialzo dei rendimenti obbligazionari con il decennale governativo (Tbond) che si apprezza di nove punti base terminando al 1,95%.
Deciso arretramento, il primo dopo una infinita serie consecutiva di rialzi, di tutte le materie prime.
Il petrolio crolla (-11%) chiudendo poco al di sotto dei 110 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi l’oro e l’argento cedono entrambi il tre per cento con il metallo più nobile che torna al di sotto dei 2.000 dollari l’oncia.
Tra le materie agricole, seconda giornata consecutiva di discesa per il frumento (-6%) che arretra di un dieci per cento rispetto ai massimi di inizio ottava.
Sul mercato valutario brusca frenata del dollaro che cede quasi due figure chiudendo a 1,107 nei confronti della moneta unica.
Fonte MarketInsight