I futures sull’azionario Usa cedono lo 0,5-0,7%, preannunciando una partenza negativa a Wall Street in un contesto appesantito dallo stallo nei negoziati tra Russia e Ucraina e in attesa della telefonata chiave tra il presidente americano Joe Biden e il cinese Xi Jinping.
Ieri i principali indici americani hanno chiuso in rialzo, proseguendo il recupero delle sedute precedenti e ignorando la nuova impennata del petrolio. S&P 500 e Dow Jones hanno guadagnato l’1,2% e il Dow Jones l’1,3%.
Il focus degli operatori resta sull’evoluzione della situazione in Ucraina, con i riflettori puntati sul vertice tra Joe Biden e Xi Jinping, in cui il leader statunitense metterà in guardia la controparte cinese sui possibili rischi in caso di aiuti a Mosca.
Il Cremlino ha negato i progressi nei negoziati di pace, mentre il Pentagono ha messo in guardia su una possibile minaccia nucleare da parte di Putin se le ostilità dovessero protrarsi ancora a lungo.
Nel frattempo, Putin in una telefonata con il cancelliere tedesco Olaf Sholz si è detto pronto a una soluzione del conflitto ma ha accusato Kiev di voler rallentare i colloqui di pace e di avanzare proposte irragionevoli.
Sembra rientrato, invece, il rischio di default della Russia dopo il pagamento della cedola sui bond da 117 milioni di dollari, anche se S&P Global Ratings ha tagliato lo score creditizio del Paese, definendo il suo debito “altamente vulnerabile”.
Il tutto in una seduta che si preannuncia volatile anche per la scadenza delle opzioni su azioni e indici nel cosiddetto “triple witcing day”, che coincide con un ribilanciamento degli indici benchmark, tra cui lo S&P500.
Fonte MarketInsight