I futures sull’azionario Usa guadagnano lo 0,1-0,3%, preannunciando una partenza positiva a Wall Street nell’ultima seduta di una settimana di ribassi per l’equity in scia alla prospettiva di una stretta monetaria aggressiva da parte della Federal Reserve.
Ieri i principali indici americani hanno chiuso sopra la parità, recuperando terreno dopo una partenza negativa. Lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,4%, il Dow Jones lo 0,3% e il Nasdaq lo 0,1%.
L’azionario globale si avvia ad archiviare una settimana volatile, appesantita dai messaggi restrittivi della Fed, dai nuovi lockdown in Cina e dall’incertezza legata all’impatto della guerra e delle sanzioni contro Mosca.
Sull’obbligazionario, torna parzialmente ad appiattirsi la curva dei Treasury, invertendo parzialmente l’irripidimento visto dopo la diffusione mercoledì dei verbali dell’ultima riunione del Fomc.
Dalle minute è emersa l’intenzione della banca centrale a stelle e strisce di ridurre il proprio bilancio per oltre 1.000 miliardi di dollari all’anno, alzando al contempo i tassi di interesse.
Il presidente della Federal Reserve Bank of St. Louis, James Bullard, ha dichiarato la sua preferenza per un aumento del tasso di riferimento al 3%-3,25% nella seconda metà del 2022.
Charles Evans (Fed di Chicago) e il suo omologo di Atlanta, Raphael Bostic, hanno detto invece di essere favorevoli a un aumento dei tassi al livello neutrale, continuando a monitorare nel frattempo la performance dell’economia.
Per quanto riguarda la crisi Ucraina, lo stop europeo alle importazioni di carbone da Mosca rappresenta il primo colpo assestato alle entrate dalle forniture energetiche russe, in attesa di nuovi eventuali provvedimenti sul petrolio.
Dinamica che tuttavia alimenta in parte i timori per l’impatto sui prezzi delle materie prime e sulla crescita europea, mentre gli Usa hanno messo in guardia sul rischio che il conflitto possa durare mesi o addirittura anni.
Fonte MarketInsight