I futures sull’azionario Usa cedono lo 0,2-0,2%, preannunciando una partenza sotto la parità a Wal Street dopo i consueti dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Ieri i principali indici americani hanno chiuso in rialzo, portandosi sui massimi da circa due mesi pur in assenza di notizie particolari a sostegno del rally. Il Nasdaq ha guadagnato il 2,1%, lo S&P 500 l’1,7% e il Dow Jones l’1,5%.
Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 2,44 milioni, rispetto alle 2,4 milioni attese dal consensus e alle 2,69 milioni della rilevazione precedente. In uscita nel pomeriggio anche la lettura preliminare dei Pmi di maggio.
Ad appesantire il sentiment dei mercati contribuiscono però le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, dopo che il Senato Usa ha approvato una norma che potrebbe impedire alcune aziende cinesi di essere quotate sulla borsa americana, costringendo al delisting società come Alibaba e Baidu.
Il presidente Usa Donald Trump, inoltre, è tornato a criticare la gestione della pandemia da parte di Pechino, in un attacco rivolto alla leadership di Xi Jinping alla vigilia dell’inizio in Cina del Congresso Nazionale del Popolo.
Le preoccupazioni circa i rapporti sempre più tesi tra le due principali economie mondiali e i casi di coronavirus che hanno raggiunto i 5 milioni a livello globale hanno messo in secondo piano l’ottimismo sulla riapertura delle attività e sui progressi nella lotta alla crisi.
Infine, oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta inoltre sugli interventi in programma oggi di diversi esponenti della Federal Reserve, tra cui il presidente Jerome Powell. Dai verbali del Fomc di fine aprile pubblicati ieri sera, invece, è emerso che la banca centrale americana sta valutando quale sia il sostegno migliore per l’economia durante una ripresa che si prospetta più lenta e difficile del previsto.
Fonte MarketInsight