I futures sull’azionario Usa oscillano intorno alla parità, preannunciando una partenza incerta a Wall Street in un mercato appesantito dal progressivo deteriorarsi delle relazioni tra Stati Uniti e Cina.
Ieri i principali indici americani hanno chiuso in territorio negativo, in un’altra sessione di una settimana caratterizzata dall’alternarsi di continui sali e scendi. Il Nasdaq ha perso l’1%, lo S&P 500 lo 0,8% e il Dow Jones lo 0,4%.
Pechino ha annunciato che imporrà nuove leggi in materia di sicurezza nazionale a Hong Kong dopo i disordini degli scorsi mesi, riaccendendo le proteste dei manifestanti antigovernativi nella città.
Una mossa che rischia inoltre di alimentare ulteriormente le tensioni tra Stati Uniti e Cina, con i rapporti tra le parti già indeboliti dalle controversie commerciali e dalle critiche reciproche sulla gestione della pandemia di Covid-19.
La Casa Bianca ha avvertito che Washington è pronta a reagire “in maniera decisa”, mentre Pechino ha avvisato che salvaguarderà i propri interessi e la propria sovranità, minacciando contromisure.
Un nuovo fattore di incertezza che potrebbe frenare il rally di circa il 30% dell’azionario globale dai minimi dello scorso marzo, in un recupero sostenuto dalle misure di stimolo adottate da governi e banche centrali e dalle speranze su una rapida ripresa dell’economia colpita dalla crisi.
Il tutto nel giorno in cui ha preso il via il meeting annuale del Partito Popolare cinese, che per la prima volta ha omesso l’indicazione sul target annuale del Pil, confermando comunque l’impegno del governo a sostenere l’economia colpita dalla crisi.
Il premier cinese Li Keqiang ha dichiarato che la decisione di non fissare un obiettivo specifico sulla crescita quest’anno è legata principalmente all’incertezza dell’attuale situazione epidemica ed economica globale, che pongono lo sviluppo del paese di fronte a fattori imprevedibili.
Fonte MarketInsight