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Seduta incerta ieri a Wall Street con gli indici che tentano di rimbalzare invano più volte ed in particolare il Nasdaq.
Il bilancio finale termina con solo il listino tecnologico invariato dopo aver annullato un guadagno di quasi un punto percentuale, mentre Dow Jones, S&P500 e Russell 2000 cedono tutti tra i quattro ed i cinque decimi di punto percentuale.
A pesare particolarmente sull’andamento del mercato azionario è l’ennesimo aumento del prezzo del greggio che è salito di altri due punti percentuali superando i 95 dollari al barile, nuovo massimo dal 2014.
In lieve recupero tutte le big cap della tecnologia che guadagnano indistintamente oltre un punto percentuale da Tesla ad Amazon fino a Nvidia. Prosegue al contrario, il periodo infelice di Facebook (-1%) che tocca un nuovo minimo da oltre un anno. In caduta libera (-12%) anche il produttore di sieri Moderna, in scia alle dimissioni dell’amministratore delegato.
VIX (+4%) a 28,3 punti ancora in crescita, a conferma del nervosismo presente sui mercati azionari.
Sul mercato obbligazionario tornano a salire i rendimenti con il Tbond che sale di sette punti base al 1,99%.
Materie prime agricole in ribasso in fase di consolidamento dopo i guadagni degli scorsi giorni. La soia cede oltre un punto percentuale ed il caffè quasi il tre.
Prosegue invece il momento favorevole dei due principali metalli preziosi che guadagnano entrambi due punti percentuali con il metallo più nobile che supera la resistenza psicologica a 1.850 dollari l’oncia e raggiunge quella più tecnica a $1.880.
Sul mercato valutario, il dollaro prosegue la fase di rafforzamento chiudendo la giornata a 1,13 nei confronti della moneta unica.
Fonte MarketInsight