
La banca centrale domestica conferma la politica monetaria ultra accomodante per un periodo di tempo indefinito e favorisce la ripartenza del rally a Wall Street.
Gli indici partono in verde e prendono vigore già prima del comunicato della Banca Centrale per poi accelerare ancora nel finale di seduta.
Il bilancio di ieri vede il Dow Jones in salita dello 0,6%, appesantito dalla pessima trimestrale di Boeing, mentre lo S&P500 ed il Nasdaq avanzano rispettivamente dell’1,2% e dell’1,4%. Vola i Russell 2000 che mette a segno un guadagno di due punti percentuali sfiorando quota 1.500 punti.
Sensibile discesa del VIX che cede oltre cinque punti percentuali chiudendo a 24,10.
Il rally ha riguardato tutti gli undici settori dello S&P500 che hanno chiuso in rosso.
In after hours, Qualcomm ha chiuso in rialzo dell’undici per cento in scia a risultati migliori delle attese, mentre General Electric inverte una partenza positiva con una chiusura in calo di quattro punti percentuali dopo le prospettive grigie illustrate dal CEO, sia aziendali che economiche.
Energia e finanziari tra i settori leader ieri, mentre il comparto dei consumi durevoli è stato il meno brillante.
Le parole del governatore della Fed mantengono inalterato il rally delle materie prime con l’oro (+1%) che realizza un nuovo record a quota 1.960 dollari l’oncia mentre l’argento (-1%) consolida le posizioni al di sopra dei $24.
Rendimenti dei titoli governativi ancora sotto pressione con il decennale che scende allo 0,57% e la scadenza a cinque anni allo 0,25%, nuovo minimo storico.
Petrolio in risalita di oltre un punto percentuale a quota 41,5 dollari al barile, mentre il dollaro scivola sulle parole di Powell sfiorando il nuovo limite di 1,18 nei confronti dell’euro.
Fonte MarketInsight