
Seduta fotocopia di quella precedente con gli indici che partono in leggero calo e poi scivolano progressivamente, ma reagiscono sui supporti tecnici e limitano i danni a meno di un punto percentuale.
La performance di Intel, presente in tutti i listini, non consente il totale recupero ma il tono rimane rialzista malgrado la diffusione del virus nel Paese sia ancora elevata e le tensioni con la Cina continuino ad aumentare.
In aggiunta, preoccupa il livello delle richieste settimanali di disoccupazione che superano per la diciottesima settimana consecutiva il milione di unità e riprendono a salire per la prima volta da metà marzo.
Lo S&P500 cede lo 0,6%, ma reagisce sul supporto psicologico a quota 3.200 punti, mentre il Dow Jones perde lo 0,7% ed il Nasdaq lo 0,9% chiudendo per la seconda settimana consecutiva in rosso appesantito dal calo dei titoli a larga capitalizzazione con l’unica eccezione di Amazon che evita la quarta seduta consecutiva di ribasso.
Fa peggio il Russell 2000 (-1,5%), mentre anche il VIX cede un punto percentuale scendendo a quota 24,85 punti.
Intel ha presentato un’ottima trimestrale ma ha posticipato il lancio di un nuovo micro processore provocando il crollo del titolo.
L’incertezza premia il mercato obbligazionario con il rendimento del Tbond che scende allo 0,57%, minimo da inizio marzo.
Seduta ancora in denaro per la gran parte dei metalli preziosi. Mentre l’argento chiude in leggero ribasso mettendo a segno tuttavia la miglior ottava (+17%) degli ultimi 40 anni anche l’oro avanza al di sopra dei 1.900 dollari l’oncia ad un punto percentuale dal record storico del 2011 a quota $1.921.
Il palladio avanza di quasi tre punti percentuali salendo a 2.300 dollari.
Tra le materie prime il rame fatica a confermare la fase di rialzo e sembra destinato ad un nuovo periodo di debolezza, mentre il petrolio termina in rialzo di mezzo punto percentuale a quota 41,35 dollari al barile, dopo un calo intraday fino a $40,65.
Sul mercato valutario non si arresta la fase di debolezza del dollaro che scivola ai minimi di due anni fa nei confronti della moneta unica a 1,166.
Fonte MarketInsight