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Partenza senza spunti a Wall Street, con l’attenzione degli operatori sempre rivolta alle prossime mosse delle banche centrali e alla prospettiva di un rallentamento dell’economia. Dopo pochi minuti di scambi, S&P 500, Dow Jones e Nasdaq cedono lo 0,1%.
Lo S&P 500 è risalito sui massimi da circa due mesi, dimostrando la resilienza dell’equity al nervosismo che pervade il mercato obbligazionario, con l’inversione della curva dei Treasury che segnala il rischio di una recessione.
La questione resta capire quanto a lungo durerà tale rimbalzo, con l’ondata di strette monetarie a livello globale per contrastare le pressioni sui prezzi che rischia di compromettere il recente recupero.
Il rendimento del decennale americano è sostanzialmente stabile al 2,70%, mentre quello del biennale risale di circa due punti base al 3,09%.
Intanto, diversi esponenti della Federal Reserve hanno ribadito il proprio impegno a fare tutto il necessario per raffreddare l’elevata inflazione, anche se questo dovesse significare alimentare il rischio di recessione.
Sullo sfondo restano le tensioni tra Washington e Pechino, dopo che la Cina ha avviato le più grandi esercitazioni militari di sempre intorno a Taiwan in risposta alla visita della presidente della Camera Usa, Nancy Pelosi.
Sul Forex il cambio euro/dollaro viaggia a 1,017 e il dollaro/yen a 133,7. La sterlina arretra a 1,21 sul dollaro, dopo che la Bank of England ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base come da attese.
Tra le materie prime, infine, ancora in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,2%) a 95,7 dollari e il Wti (-0,9%) a 89,8 dollari, scivolando sui minimi da circa sei mesi.
Fonte MarketInsight