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Partenza in netto calo a Wall Street, dopo che l’outlook fornito ieri dalla Federal Reserve ha smorzato le speranze su una rapida ripresa dell’economia. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones perde il 2,9%, lo S&P 500 il 2,4% e il Nasdaq il 2%.
La banca centrale statunitense ha abbassato le stime sul Pil e affermato che i danni all’economia americana non saranno temporanei, prevedendo di mantenere i tassi di interesse sui livelli attuali almeno fino al 2022.
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha avvisato che la ripresa sarà una “lunga strada” sottolineando le difficoltà del mercato del lavoro, confermando il supporto all’economia dell’istituto di Washington per i prossimi anni.
Ad appesantire il sentiment dei mercati contribuiscono inoltre i timori su una seconda ondata di contagi del coronavirus, dopo che i casi negli Stati Uniti hanno superato quota 2 milioni e il forte incremento dei ricoveri in Texas.
Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 1,542 milioni, sostanzialmente in linea alle 1,55 milioni attese dagli analisti e in lieve calo rispetto alle 1,9 milioni della rilevazione precedente.
Intanto sul Forex il biglietto verde recupera terreno nei confronti delle altre valute, dopo le perdite innescate dalla prospettiva di tassi vicino allo zero per anni. Il cambio euro/dollaro si mantiene in area 1,137, mentre il dollaro/yen viaggia in area 107.
Tra le materie prime in forte calo le quotazioni del greggio con il Brent (-6,2%) a 30,2 dollari e il Wti (-7,3%) a 36,7 dollari, dopo l’incremento delle scorte Usa evidenziato ieri dai dati settimanali Eia su livelli record a 538 milioni di barili.
Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano arretra di circa 4 punti base allo 0,68%, mentre quello del biennale sale di 1 punto base allo 0,18%.
Fonte MarketInsight