Le borse europee migliorano dopo un avvio in netto ribasso e al momento viaggiano contrastate, mentre i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq cedono circa mezzo punto percentuale.
A Milano il Ftse Mib è in rialzo dello 0,5% in area 17.170 punti. Invariato l’Ibex 35 di Madrid, deboli il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-1,3%).
Le crescenti tensioni fra Stati Uniti e Cina tengono sotto pressione i mercati, in un contesto già indebolito dal coronavirus.
Pechino ha annunciato che imporrà una nuova legge sulla sicurezza ad Hong Kong, dopo i disordini sociali degli scorsi mesi, affossando l’indice azionario locale a -5,6%.
La Casa Bianca ha avvertito che Washington è pronta a reagire “in maniera decisa”, mentre Pechino ha avvisato che salvaguarderà i propri interessi e la propria sovranità, minacciando contromisure.
Un botta e risposta che rischia di deteriorare nuovamente i rapporti fra le due superpotenze, con Donald Trump intenzionato a fare della linea dura contro la Cina uno dei punti chiave nella sua campagna per la rielezione alle presidenziali di novembre.
Il tutto nel giorno in cui ha preso il via il meeting annuale del Partito Popolare cinese, che per la prima volta ha omesso l’indicazione sul target di crescita annuale del Pil, confermando comunque l’impegno del governo a sostenere l’economia colpita dalla crisi.
Sul Forex il dollaro recupera terreno sull’euro, riportando l’EUR/USD a quota 1,09 prima della pubblicazione delle minute della Bce, mentre il cambio fra biglietto verde e yen si riduce a 107,4. In calo la sterlina a 1,219 dollari dopo il crollo delle vendite al dettaglio del Regno Unito (-15,2% m/m) nel mese di aprile.
Tra le materie prime ritracciano le quotazioni del greggio dopo la corsa delle ultime sedute, con il Brent (-4,4%) a 34,5 dollari e il Wti (-5,5%) a 32 dollari.
Movimenti contenuti sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund stabile in area 210 punti base e il rendimento del decennale italiano all’1,6%.
Tornando a Piazza Affari, fra le big cap sono ben intonate le banche, in particolare Unicredit (+2,6%) e i farmaceutici, con acquisti su Diasorin (+2,9%) e Amplifon (+2,2%). In calo invece i titoli della moda Moncler (-2,2%) e Ferragamo (-2,2%).
Fonte MarketInsight