
Dopo un avvio già positivo, le borse europee hanno ulteriormente accelerato grazie anche al miglioramento dei futures di Wall Street.
A Milano il Ftse Mib guadagna l’1,9% portandosi a 18.880 punti, ben intonato come il Dax di Francoforte (+3,4%), il Cac 40 di Parigi (+1,9%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%) e il Ftse 100 di Londra (+1%), mentre i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq avanzano di circa mezzo punto percentuale.
All’ottimismo per la ripartenza delle attività e per gli stimoli economici continuano a contrapporsi le crescenti tensioni sociali negli Stati Uniti e le frizioni tra Washington e Pechino.
Non si placano infatti le proteste in diverse città americane, innescate dall’uccisione del cittadino afroamericano George Floyd da parte della polizia di Minneapolis. Ad appesantire il clima ha contribuito l’annuncio di un possibile intervento militare da parte del presidente Donald Trump, che ha minacciato di utilizzare l’esercito per ristabilire l’ordine.
A ciò si aggiungono le crescenti tensioni con la Cina, alimentate dalla questione politica legata a Hong Kong dopo l’approvazione di una nuova legge sulla sicurezza nazionale che limita l’autonomia dell’ex colonia britannica.
Secondo quanto riportato ieri da Bloomberg, il governo cinese ha ordinato di sospendere gli acquisti di prodotti agroalimentari importati dagli Stati Uniti. Una mossa che rischia di compromettere l’accordo commerciale faticosamente raggiunto nei mesi scorsi tra le due superpotenze.
Tuttavia, al momento sembra prevalere l’ottimismo per una ripresa dell’economia più rapida del previsto, con la progressiva riapertura delle attività in seguito all’allentamento dei lockdown.
Inoltre, in Europa, cresce l’attesa per la riunione di giovedì della Bce che dovrebbe incrementare di altri 500 miliardi il programma di acquisti di titoli. In Germania, focus sul secondo piano di stimoli per sostenere la ripresa della principale economia dell’eurozona.
Sul Forex l’euro/dollaro guadagna terreno a quota 1,118 mentre il cambio fra biglietto verde e yen resta pressoché invariato a 107,7.
Tra le materie prime accelerano le quotazioni del greggio con il Brent (+2,8%) a 39,4 dollari e il Wti (+2,6%) a 36,4 dollari, sostenute dalle indiscrezioni secondo cui Opec e Russia sarebbero vicine ad un accordo per estendere i tagli alla produzione.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce leggermente a 186 punti base, con il rendimento del decennale italiano in area 1,46%.
Tornando a Piazza Affari, avanza Eni (+4,5%) spinta dal rialzo del petrolio e dal riassetto organizzativo. Bene anche Leonardo (+4%) e Unipol (+4%) mentre arretra Diasorin (-3,1%).
Fonte MarketInsight