
Le borse del Vecchio continente accelerano ulteriormente rispetto all’apertura, in scia all’accordo sul Recovery Fund raggiunto a Bruxelles.
A Milano il Ftse Mib avanza del 2,4% a 21.125 punti, seguito dall’Ibex 35 di Madrid (+2,3%), il Dax di Francoforte (+2,0%), il Cac 40 di Parigi (+1,5%) e il Ftse 100 di Londra (+0,7%).
Andamento positivo anche per i futures di Wall Street, che guadagnano oltre mezzo punto percentuale preannunciando un avvio tonico per Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, all’indomani del nuovo record del listino tecnologico.
A spingere gli acquisti in Europa è l’intesa sul piano da 750 miliardi approvato dai leader dei 27 Paesi membri, che prevede 390 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e 360 miliardi di prestiti diretti agli Stati. Per l’Italia verranno stanziati circa 210 miliardi, di cui 80 di sussidi e circa 120 in presiti.
A sostenere il sentiment contribuiscono anche i continui segnali incoraggianti dai test su potenziali vaccini contro il Covid-19, mentre la pandemia viaggia verso i 15 milioni di casi nel mondo.
In una giornata povera di dati macroeconomici l’euro/dollaro resta poco mosso a 1,144 così come il cambio tra biglietto verde e yen a quota 107,3.
Tra le materie prime accelerano le quotazioni del greggio con il Brent (+2,2%) a 44,2 dollari e il Wti (+2,2%) a 41,8 dollari, mentre l’oro sale a quota 1.823 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund staziona in area 152 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,06%.
Tornando a Piazza Affari, corrono Unicredit (+6,1%) e Banco Bpm (+5,9%), sotto i riflettori in scia alle speculazioni sul consolidamento nel settore bancario italiano. In evidenza anche Pirelli (+4,9%) e Intesa (+4%), mentre scivola in coda al Ftse Mib Diasorin (-1,4%).
Fonte MarketInsight