Mattinata sottotono per le borse del Vecchio Continente, mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale ribasso dopo i record messi a segno ieri da S&P500 e Nasdaq. Il tutto, dopo la mattinata debole dei listini asiatici, penalizzati soprattutto dalle vendite sui tecnologici alimentate da alcuni risultati sotto le attese e dalla stretta regolamentare del governo di Pechino sul comparto.
A Piazza Affari il Ftse Mib viaggia in calo dello 0,6% in area 25.900 punti, debole come il Ftse 100 di Londra (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%).
Gli investitori prediligono un atteggiamento prudente alla vigilia dell’intervento di Jerome Powell, presidente della Fed, al forum di Jackson Hole. Alcuni trader ritengono che il solido recupero dell’economia e l’elevata inflazione possano giustificare un ritiro degli stimoli, ma la diffusione della variante delta del covid minaccia la ripresa e suggerisce una maggiore prudenza. È comunque probabile che per ottenere indicazioni sulle tempistiche del tapering si debba attendere la prossima riunione del Fomc, in calendario il 21 e 22 settembre.
Per valutare lo stato di salute dell’economia statunitense saranno importanti i dati di oggi pomeriggio sul Pil del secondo trimestre. La seconda lettura preliminare, secondo il consensus di Bloomberg, dovrebbe evidenziare crescita del 6,7% congiunturale, dopo il +6,5% della prima stima. In uscita anche i numeri settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione (consensus 350mila).
In mattinata è stato diffuso l’indice tedesco relativo alla fiducia dei consumatori per settembre, in calo a -1,2 punti da -0,4 del mese precedente. In Italia, il fatturato dell’industria a giugno 2021 è cresciuto del 28,4% rispetto allo stesso mese del 2020.
Sul Forex l’euro/dollaro si mantiene in area 1,176 mentre il cambio fra biglietto verde e yen viaggia in leggero rialzo a 110,1.
Tra le materie prime, si ferma la rimonta del greggio con il Brent (-1%) a 70,6 dollari e il Wti (-1,1%) a 67,6 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 108 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento allo 0,67%. Nelle aste odierne sono stati assegnati BTp short term per 2,750 miliardi, con rendimento stabile a 0,29%, e BTp-i a 5 anni per un miliardo, con rendimento a meno 1,20%.
Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanzano soprattutto Azimut (+1,9%) e Unipol (+1,2%) mentre Cnh (-1,6%) si colloca in coda al Ftse Mib ancora in calo le utilities Terna (-1,4%), Snam (-1,4%) e Italgas (-1,3%).
Fonte MarketInsight