
Mattinata debole per le borse europee, mentre i futures di Wall Street viaggiano contrastati, con gli operatori intenti a valutare l’outlook economico e le ultime dichiarazioni di Jerome Powell.
Il Ftse Mib cede lo 0,5% in area 21.690 punti, in ribasso come il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%) e il Dax di Francoforte (-1,1%). Poco mossi derivati su Dow Jones e S&P 500, prevista una partenza positiva per il Nasdaq.
Ieri il presidente della Fed ha ribadito l’impegno nel riportare l’inflazione al target del 2%, riconoscendo però che forti aumenti dei tassi rischiano di innescare una recessione negli Stati Uniti. Il chairman ha comunque rassicurato sulla tenuta dell’economia americana, “forte e ben posizionata per gestire una politica monetaria più restrittiva”. In programma oggi la seconda parte della testimonianza, questa volta alla Camera statunitense.
In Europa è stato diffuso il bollettino della Bce, che stima una modesta crescita nel secondo trimestre e un maggiore slancio nella seconda metà dell’anno, malgrado le incertezze legate soprattutto alla guerra e all’interruzione delle forniture energetiche.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, dopo il primo rialzo di 25 punti previsto per luglio, l’Eurotower effettuerà un altro ritocco a settembre, la cui entità dipenderà dalle prospettive di inflazione a medio termine. In seguito, “il Consiglio direttivo prevede che sia appropriato un graduale ma stabile percorso di ulteriori aumenti dei tassi di interesse”.
Intanto gli indici Pmi preliminari di giugno hanno evidenziato un rallentamento della crescita economica dell’eurozona ai minimi da 16 mesi, rispecchiando lo stallo della domanda. La produzione manifatturiera ha indicato la prima contrazione in due anni mentre l’espansione del settore terziario è rallentata notevolmente, soprattutto nei servizi a diretto contatto col pubblico. Nel pomeriggio usciranno gli omologhi dati statunitensi, oltre alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Sul Forex, l’euro/dollaro arretra a 1,051 e il cambio tra il biglietto verde e yen si ritraccia a 135,4. Tra le materie prime perdono ancora terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-1,2%) a 110,5 dollari e il Wti (-1,3%) a 104,9 dollari, scivolate sui minimi da circa un mese sui timori che una recessione possa intaccare la domanda di carburante.
Acquisti sull’obbligazionario, con il rendimento del decennale italiano in calo di 14 punti base al 3,39%, mentre lo spread Btp-Bund si amplia a 195 punti base.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib si distinguono in positivo Italgas (+2,4%), Amplifon (+2,2%), Telecom Italia (+1,9%) e Terna (+1,8%). Ancora in calo Saipem (-5,1%), seguita da Bper (-2,6%), Nexi (-2,6%) e Pirelli (-2,3%).
Fonte MarketInsight