Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta in rialzo, tentando un parziale rimbalzo all’indomani della riunione della Bce e nonostante continuino ad arrivare notizie negative dall’Ucraina.
Chiusura negativa ieri a Wall Street, con i principali indici americani appesantiti dal nuovo balzo dell’inflazione Usa a febbraio pur riuscendo a limitare le perdite. Il Nasdaq ha ceduto lo 0,9%, lo S&P 500 lo 0,4% e il Dow Jones lo 0,3%.
Ancora in rosso i mercati asiatici, con l’indice MSCI dell’area verso il quarto declino settimanale consecutivo. Tokyo ha terminato in rosso di oltre il 2%, mentre Hong Kong cede l’1,4% e Shanghai lo 0,4%.
Le crescenti pressioni inflazionistiche alimentante dall’impennata dei prezzi delle commodity sembrano aver stroncato sul nascere il potenziale recupero dei mercati, complice anche il nulla di fatto dei negoziati tra la delegazione russa e quella ucraina.
I dati di ieri hanno evidenziato una crescita dei prezzi al consumo negli Stati Uniti del 7,9% a febbraio, record da quarant’anni, spinto da un aumento del 25,6% su base annua e del 3,5% mensile dei beni energetici.
Nonostante il rallentamento della corsa del greggio negli ultimi giorni, i segnali di un rialzo generale dei prezzi ha aumentato l’ipotesi di un’azione più aggressiva da parte della Federal Reserve, attesa iniziare la prossima settimana un ciclo di strette monetarie.
Ieri, invece, la Bce ha annunciato a sorpresa un’accelerazione della fine del programma di acquisti asset mensili, segnalando come sia più preoccupata dell’inflazione record piuttosto che dell’indebolimento della crescita economica.
Sul fronte macro, la lettura finale di febbraio dell’indice dei prezzi al consumo in Germania ha segnato un +0,9% su base mensile e un +5,1% su base annua, confermando le attese e la stima preliminare. In agenda oggi anche i dati 2021 Istat sul lavoro.
Per quanto riguarda l’azionario, da seguire Leonardo dopo la diffusione ieri a mercati chiusi dei risultati 2021.
Fonte MarketInsight