Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta sopra la parità, con i mercati che continuano a valutare l’impatto del rialzo dei costi dell’energia sull’inflazione e in una giornata ricca di dati macroeconomici.
Chiusura poco mossa ieri a Wall Street, con i principali indici americani che hanno rallentato nel finale dopo il tentativo di rimbalzo in avvio di contrattazioni in seguito al pesante sell-off di martedì.
Il Nasdaq ha perso lo 0,2%, arretrando per la terza seduta consecutiva in scia alla risalita dei rendimenti obbligazionari, mentre lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,2% e il Dow Jones lo 0,3%.
Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in ribasso dello 0,3% e Hong Kong arretra dello 0,5%, mentre Shanghai sale dello 0,9% dopo la nuova iniezione di liquidità della banca centrale cinese per 15,5 miliardi di dollari.
I mercati si avviano ad archiviare il terzo trimestre tra le preoccupazioni per un rallentamento della ripresa globale, complice la crisi energetica, le difficoltà nella supply chain globale e la stretta regolatoria di Pechino.
A ciò si aggiungono la crisi del colosso immobiliare Evergrande in Cina, che non ha pagato nuovamente i bondholders ieri, e lo stallo nelle discussioni sulla sospensione o innalzamento del tetto del debito negli Stati Uniti.
Sul fronte macro, l’attività manifatturiera cinese a settembre si è contratta per la prima volta dall’inizio della pandemia lo scorso anno, a testimonianza dei danni che sta causando il power crunch su un’economia già in rallentamento.
Lo scorso mese, il Pmi manifatturiero ufficiale (NBS) cinese è sceso inaspettatamente a 49,6, rispetto alle previsioni degli analisti che si attendevano una lettura stabile sul valore di agosto pari a 50,1.
Il Caixin China General Manufacturing Pmi (un indicatore privato, più legato alle imprese private e non ai giganti statali) è salito invece a 50,0 da 49,2 del mese precedente, superando i 49,5 stimati dal consensus.
L’agenda di oggi prevede, inoltre, la lettura preliminare di settembre dell’inflazione in Francia, in Italia e in Germania, oltre al tasso di disoccupazione in Italia, Germania ed Eurozona.
Nel pomeriggio negli Stati Uniti, invece, usciranno le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e la lettura finale del Pil del secondo trimestre.
Fonte MarketInsight