Prevista una partenza in rosso per le borse europee, nell’ultima seduta del secondo trimestre e con gli operatori sempre intenti a monitorare i dati macroeconomici per valutare l’outlook dell’economia e la risposta delle banche centrali all’elevata inflazione.
Chiusura poco mossa ieri a Wall Street, in una seduta condizionata dal ribilanciamento dei portafogli di fine trimestre. Il Nasdaq ha terminato invariato, lo S&P 500 ha ceduto lo 0,1% e il Dow Jones è salito dello 0,3%.
Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha chiuso in rosso dell’1,5%, mentre Hong Kong cede l’1,2% e Shanghai guadagna l’1,1%.
L’azionario globale si avvia a chiudere il peggior trimestre dai primi tre mesi del 2020, appesantito dalla view che le banche centrali debbano intervenire in modo aggressivo sui tassi di interesse perché avevano sbagliato le valutazioni sull’inflazione.
Dal forum di Sintra, ieri il presidente della Bce Christine Lagarde ha spiegato che non si tornerà al contesto di bassa inflazione che c’era prima della pandemia, aggiungendo che Francoforte discuterà del futuro scudo anti-spread nella prossima riunione di luglio.
Dal canto suo, il chairman della Federal Reserve, Jerome Powell, ha messo in guardia sulla futura crescita Usa, riconoscendo il rischio di un rallentamento ma ribadendo che la priorità resta far calare i prezzi.
Loretta Mester (Fed di Cleveland) ha dichiarato che l’istituto di Washington non deve essere soddisfatto di un aumento delle aspettative di inflazione di lungo termine, aggiungendo che la Fed è solo all’inizio del ciclo di rialzi dei tassi di interesse.
Sul fronte macro, i Pmi manifatturiero e servizi in Cina hanno registrato la prima espansione da febbraio, evidenziando i primi effetti dell’attenuarsi della nuova ondata di Covid e dell’allentamento delle restrizioni.
L’agenda di oggi prevede anche la lettura preliminare dell’inflazione francese a giugno, il tasso di disoccupazione in Germania e nell’Eurozona e l’indice dei prezzi alla produzione a maggio, mentre nel pomeriggio in Usa usciranno le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Fonte MarketInsight