Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta in rialzo, con gli investitori che continuano a valutare l’outlook della ripresa dell’economia contro il rischio che l’aumento dei costi dell’energia alimenti le pressioni inflazionistiche.
Chiusura positiva ieri a Wall Street, con i principali indici americani che dopo una partenza in ribasso hanno recuperato terreno in scia ai progressi nelle discussioni a Washington sul tetto del debito Usa.
Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,5% e lo S&P 500 lo 0,4%, dimostrando ancora una buona tenuta della soglia dei 4.300 punti bucata temporaneamente al ribasso in avvio di seduta, mentre il Dow Jones è salito dello 0,3%.
In rimonta stamane i mercati asiatici dopo i cali delle ultime sedute, con Tokyo che ha terminato in positivo di circa mezzo punto percentuale e Hong Kong che avanza dello 2,5%. Ancora chiusa Shanghai per festività.
Il Fondo monetario internazionale ha dichiarato di attendersi un picco di inflazione annua del 3,6% in media nel 2021 per le economie avanzate, con un ritorno al 2% nel primo semestre del prossimo anno anche se i rincari dell’energia e le strozzature nella supply chain potrebbero allungare i tempi.
Il Fmi ha poi avvistato che le banche centrali devono comunque essere pronte a intervenire. Secondo quanto rivelato da Bloomberg, allo studio della Bce ci sarebbero programmi di acquisti di emergenza nel dopo Pepp per evitare possibili svendite di titoli di Paesi altamente indebitati.
A migliorare il sentiment dei mercati ha contribuito inoltre la notizia di un meeting virtuale tra i presidenti di Stati Uniti e Cina entro dicembre, oltre ai progressi a Washington per superare l’impasse sul debt ceiling.
Sul fronte macro, la produzione industriale tedesca ad agosto è diminuita del 4% su base mensile, ben al di sotto del -0,4% stimato dal consensus e dopo l’incremento dell’1,3% del mese precedente.
L’agenda di oggi prevede inoltre le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, in attesa della diffusione domani del Job Report Usa di settembre, con un robusto aumento dei non farm payroll che potrebbe rafforzare ulteriormente l’ipotesi di avvio del tapering della Federal Reserve a novembre.
Fonte MarketInsight