Finale negativo per le borse europee al termine di una seduta volatile. Il Ftse Mib di Milano chiude in calo dello 0,4% a 25.968 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,9%), il Dax di Francoforte (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%), flat l’Ibex 35 di Madrid. Tornano tutti sotto la parità gli indici americani Dow Jones (-0,1%), S&P500 (-0,1%) e Nasdaq (-0,5%).
Negli ultimi giorni il sentiment dei mercati si è diviso tra le rassicurazioni delle banche centrali per un ritiro graduale degli stimoli e la preoccupazione per la crisi del colosso cinese Evergrande, gravato da 300 miliardi di dollari di debiti. Christine Lagarde, presidente della Bce, ha sottolineato che l’esposizione diretta dell’Europa verso Evergrande è limitata, pur ricordando che il sistema finanziario è interconnesso.
Nel frattempo, si fa largo la convinzione che l’economia stia progressivamente tornando alla normalità, nonostante alcuni residui fattori di incertezza legati alla variante delta, le pressioni inflazionistiche e le tensioni lungo la supply chain che continuano a condizionare l’attività.
Sul fronte macro, l’indice Ifo tedesco di settembre ha mostrato un calo della fiducia delle imprese, mentre in Italia nello stesso mese la fiducia dei consumatori è salita ai massimi storici.
Sul forex l’euro/dollaro arretra leggermente a 1,171 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si apprezza a 110,7. Da segnalare il crollo delle criptovalute e dei titoli collegati, dopo che la banca centrale cinese ha vietato tutte le transazioni con le monete digitali e si è impegnata a fermare il mining illegale.
Tra le materie prime, variazioni limitate per le quotazioni del greggio, in prossimità dei massimi da circa tre anni, con il Brent (+0,7%) a 77,8 dollari e il Wti (+0,6%) a 73,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 101 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,78%. In mattinata, l’emissione di Btp short term da 2,5 miliardi ha visto tassi in rialzo da meno 0,32% a meno 0,37%.
Tornando a Piazza Affari, fra le big avanza soprattutto Bper (+2,5%) dopo il piano di ottimizzazione della forza lavoro, seguita da Generali (+1,1%) e Saipem (+1%). In calo invece Diasorin (-3,6%) e le utilities Terna (-3,1%) e Snam (-3,0%).
Fonte MarketInsight