Procede in ordine sparso la seduta delle borse europee dopo l’avvio debole di Wall Street. A Piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,2% in area 25.230 punti. Sotto la parità anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%), mentre resisstono il Cac 40 di Parigi (+0,05%), il Dax di Francoforte (+0,05%) e il Ftse 100 di Londra (+0,15%).
Oltreoceano, arretrano leggermente Dow Jones (-0,1%) e S&P500 (-0,1%), invariato il Nasdaq (-%), dopo i dati sull’inflazione statunitense e l’avvio della stagione di trimestrali a stelle e strisce.
I prezzi al consumo hanno accelerato oltre le attese a giugno, segnando un +0,9% su base mensile (+0,5% il consensus) dal +0,6% del mese precedente e un +5,4% su base annua (+4,9% il consensus) dal +5% di maggio. Dati che alimentano il dibattitto sui rischi di pressioni inflazionistiche, che potrebbero indurre la Fed a considerare una riduzione anticipata degli stimoli.
A tal proposito, nei prossimi giorni i riflettori si sposteranno sulla consueta relazione semestrale al Congresso Usa del presidente dell’istituto di Washington, Jerome Powell.
Per quanto riguarda la Bce, invece, Christine Lagarde ha affermato in un’intervista al Financial Times che la nuova strategia dell’Eurotower “non rende più accomodante la politica monetaria ma certamente le garantisce maggiore flessibilità”. Inoltre, ha rassicurato che la risposta della Bce sarà “energica e persistente”, quindi non ci sarà una stretta prematura come avvenuto in passato.
Tornando ai risultati delle società americane, la stagione si è aperta con i conti del secondo trimestre di Goldman Sachs e JP Morgan, che hanno evidenziato un calo dei ricavi da trading ma un balzo degli utili superiore alle attese, oltre ai conti di Pepsi, che ha registrato la più rapida crescita delle vendite in almeno un decennio.
Sullo sfondo restano le preoccupazioni legate alla diffusione della variante Delta del Covid, che rischia di rallentare la ripresa dell’economia globale.
Sul Forex l’euro/dollaro scende a 1,1805 e il cambio tra biglietto verde e yen risale a 110,5. Tra le materie prime scambiano in modesto rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,7%) a 75,7 dollari e il Wti (+0,3%) a 74,35 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce leggermente a 102 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,71%. Intanto il Tesoro ha collocato 9 miliardi di Btp con diverse scadenze; in salita i tassi sui titoli triennali, in calo quelli sui settennali e quindicennali.
Tornando a Piazza Affari, le aziende del Ftse Mib che riportano i maggiori rialzi sono A2A (+1,4%), Cnh (+1,2%) e Unipol (+1,1%) mentre arretrano Bper (-2,2%), Fineco (-1,9%) e Leonardo (-1,7%).
Fonte MarketInsight