Mattinata incerta per le borse continentali, nonostante l’andamento positivo dei futures di Wall Street.
A Piazza Affari il Ftse Mib recupera dai minimi intraday ma resta in flessione dello 0,3% in area 16.980 punti, ancora parzialmente frenato dalla rimozione dei divieti sulle vendite allo scoperto a partire da ieri. In miglioramento anche il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (+0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
I derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, invece, guadagnano circa un punto percentuale dopo la chiusura negativa della seduta precedente.
I timori legati al contesto macroeconomico e i dubbi sugli effettivi progressi nella ricerca di un vaccino per il Covid-19 suggeriscono una certa cautela, dopo gli acquisti di inizio settimana spinti dall’entusiasmo per alcuni test incoraggianti della statunitense Moderna.
Nel Vecchio Continente l’Ecofin ha approvato ieri il meccanismo Sure, la cassa integrazione Ue da 100 miliardi, ma resta l’impasse sul Recovery Fund da 500 miliardi proposto da Germania e Francia e ostacolato da alcuni Paesi del Nord Europa. Secondo alcuni critici, inoltre, la misura non sarebbe comunque commisurata all’impatto devastante dell’emergenza sanitaria sull’economia dell’eurozona.
Negli Usa il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ribadito davanti al Senato l’impegno dell’istituto ad utilizzare tutti i mezzi a disposizione per sostenere la ripresa, anche se serviranno ulteriori stimoli fiscali.
Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati di aprile sull’inflazione dell’eurozona, in calo allo 0,3% annuo dallo 0,7% di marzo, mentre nel pomeriggio è attesa la fiducia dei consumatori di maggio.
Sul Forex il cambio euro/dollaro risale lievemente a 1,095, mentre il cambio fra biglietto verde e yen è stabile a 107,7 e la sterlina mantiene i recenti guadagni attestandosi a 1,226 dollari.
Tra le materie prime avanzano ancora le quotazioni del greggio con il Brent (+1%) a 35 dollari e il Wti (-0,6%) a 32,1 dollari, dopo il rally degli ultimi giorni e aspettando i dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte americane.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si amplia leggermente a 213 punti base dopo i recenti cali, con il rendimento del decennale italiano all’1,66%, nell’ultimo giornata dedicata al retail per il Btp Italia a 5 anni e in attesa del voto in Senato sulle mozioni di sfiducia verso il ministro della Giustizia Bonafede.
Tornando a Piazza Affari, proseguono le vendite su Tim (-4,9%), in coda al Ftse Mib insieme a Fca (-4,9%) e Ferragamo (-5%). Resistono le utilities, con Enel a +1,9% ed Hera a +1,6%, e i farmaceutici con acquisti su Diasorin (+4,4%) e Recordati (+2,4%), oltre a Nexi (+2,2%) nei finanziari.
Fonte MarketInsight