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Lievi variazioni negative per gli eurolistini, in attesa che si concluda la riunione della Bce a cui seguirà l’intervento del presidente Christine Lagarde.
A Piazza Affari il Ftse Mib scambia poco sotto la parità (-0,1%) in area 20.250 punti, sottotono come il Cac 40 di Parigi (-0,8%), il Dax di Francoforte (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).
In calo tra lo 0,8% e l’1,5% anche i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo i recenti rialzi innescati dalle indicazioni positive sulla ricerca ad un vaccino contro il coronavirus.
I dati macroeconomici diffusi in mattinata dalla Cina hanno tuttavia smorzato l’entusiasmo, ricordando la lunga e difficoltosa strada verso una totale ripresa dell’economia a livello globale.
Nel secondo trimestre il Pil cinese è cresciuto del 3,2% su base annua, battendo il +2,4% stimato dal consensus e rimbalzando dal -6,8% registrato nei primi tre mesi dell’anno. Il dato rappresenta comunque il più debole da quando la Cina ha cominciato le rilevazioni trimestrali, mentre da inizio 2020 il Pil sconta ancora un calo dell’1,6% (-2,4% il consensus).
Positivi i dati sulla produzione industriale di giugno (+4,8%), mentre le vendite al dettaglio nello stesso mese sono diminuite ancora dell’1,8% (-0,5% il consensus) e da inizio anno evidenziano un decremento pari all’11,4%, a sottolineare la fragilità della ripartenza.
L’agenda di oggi prevede anche i numeri statunitensi sulle vendite al dettaglio di giugno e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, previste ancora superiori a 1 milione.
In Europa, invece, l’attenzione è rivolta soprattutto sulla riunione della Bce dalla quale gli operatori non si attendono modifiche al piano di emergenza di acquisto titoli. Nella videoconferenza post meeting, invece, Christine Lagarde sarà chiamata a spiegare se l’attuale livello di sostegno all’economia sia ritenuto sufficiente a favorire la ripresa. Nei prossimi giorni focus anche sul Consiglio europeo chiamato a discutere sul Recovery Fund.
Sullo sfondo restano le tensioni fra Washington e Pechino, anche se stando alle ultime indiscrezioni il presidente americano Donald Trump sarebbe intenzionato a non inasprire ulteriormente i rapporti e avrebbe escluso nuove sanzioni nei confronti dei funzionari cinesi.
Sul Forex il dollaro recupera parzialmente terreno nei confronti delle altre valute, portando il cambio con l’euro poco sotto quota 1,14 (EUR/USD a 1,139) e quello con lo yen sopra 107 (USD/JPY a 107,1).
Tra le materie prime arretrano le quotazioni del greggio con il Brent (-0,7%) a 43,5 dollari e il Wti (-1,1%) a 40,8 dollari, dopo la conferma che l’Opec inizierà a ridurre i tagli alla produzione.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 166 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,22%.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Telecom Italia (+2,6%) dopo il via libera del Cda all’Ad Gubitosi per formulare una proposta vincolante finalizzata ad acquisire le attività mobile di OI in Brasile. Bene anche Amplifon (+1,9%) e Saipem (+1,9%), mentre Atlantia (-2,9%) rimane volatile in scia alle speculazioni sulla valutazione della controllata Aspi nell’ambito dell’accordo per l’ingresso di Cdp.
Fonte MarketInsight