Chiusura senza direzione precisa per le borse europee, mentre Wall Street prosegue il rally di ieri innescato della lettura inferiore alle attese del report sui prezzi al consumo Usa a luglio.
A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un +0,7% a 22.858 punti. In rialzo anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%), mentre ha chiuso invariato il Dax di Francoforte (0,0%). In ribasso il Ftse 100 di Londra (-0,5%).
Oltreoceano, lo S&P 500 sale dello 0,4% portandosi sui massimi da circa tre mesi, mentre il Dow Jones avanza dello 0,5% e il Nasdaq dello 0,2%.
La decelerazione superiore alle previsioni dell’inflazione Usa ha alimentato le speranze di un rallentamento nel ritmo dei rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed, con gli operatori che ora prevedono per settembre una stretta da 50 punti base anziché da 75.
Frenata oltre le attese anche per i prezzi alla produzione, diminuiti inaspettatamente lo scorso mese per la prima volta in oltre due anni riflettendo principalmente il calo dei costi energetici.
Alcuni membri dell’istituto di Washington hanno però sottolineato come le pressioni sui prezzi restino elevate, segnalando come il rallentamento di luglio non sia sufficiente a far cambiare verso alla politica monetaria.
Sempre sul fronte macro in Usa, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono aumentate per la seconda settimana consecutiva, mantenendosi sui livelli più alti da novembre.
Sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute per la quarta seduta consecutiva, con il cambio euro/dollaro risalito a 1,033 e il dollaro/yen in discesa a 132,7.
Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,3%) a 98,8 dollari e il Wti (+1,5%) a 93,3 dollari, dopo che l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) ha alzato le previsioni di crescita della domanda di petrolio per quest’anno.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund scende di circa cinque punti base in area 203, con il rendimento del decennale italiano al 3%.
Tornando a Piazza Affari, bene in particolare Telecom Italia (+3,3%), Amplifon (+3%), Diasorin (+2,7%), Tenaris (+2,5%) e Prysmian (+2%), mentre le vendite hanno colpito soprattutto Pirelli (-1,6%), Bper (-1,4%) e Interpump (-1,3%).
Fonte MarketInsight