Borse europee a due velocità nel pomeriggio con l’andamento negativo di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,8% a 27.364 punti, sotto la parità come l’Ibex35 di Madrid (-0,1%). Il Dax di Francoforte viaggia sulla parità mentre migliorano il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%). Oltreoceano il Nasdaq è in calo dell’1,4%, lo S&P500 dello 0,8% e il Dow Jones dello 0,1%.
Gli investitori restano intenti a monitorare le trimestrali alla ricerca di segnali su come le aziende stiano affrontando i tassi di interesse elevati e su come le spese dei consumatori si stiano modificando a causa dell’inflazione persistente. Il tutto all’indomani dei conti deludenti di Alphabet e i risultanti oltre le attese di Microsoft mentre cresce l’attesa per risultati di IBM e Meta in calendario oggi e di Intel e Amazon in agenda domani.
Resta l’attenzione anche su mercato obbligazionario nel tentativo di individuare indizi su quando potrebbe arrivare una recessione, esaminando la curva dei rendimenti. Nel frattempo, i tassi governativi statunitensi a più lunga scadenza hanno superato quelli dei titoli a più breve scadenza, un processo noto come “bear steepening.”
Sullo sfondo restano le tensioni in Medio Oriente. Intanto l’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan ha affermato che il suo Paese negherà il visto di ingresso a funzionari delle Nazioni Unite dopo il discorso di ieri del segretario generale Antonio Guterres contestato da Israele stesso.
Dall’agenda macro, nella settimana terminata il 20 ottobre, l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un -1% dopo il -6,9% della settimana precedente.
A ottobre l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende tedesche, si è attestato a 86,9 punti, al di sopra del consensus (86 punti) e degli 85,8 punti del mese precedente (rivisto da 85,7).
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,059 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 149,9. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,3%) a 87,8 dollari e il Wti (-0,6%) a 83,3 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, sale in testa Leonardo (+0,9%), seguita da Italgas (+0,6%) dopo i conti 9M 2023, e Banco Bpm (+0,5%). In forte calo Nexi (-14,7%), contagiata dallo scivolone a Parigi della concorrente Worldline (-57%) che ha tagliato la guidance sui ricavi del 2023. Seguono Telecom Italia (-3,7%), Unicredit (-2,7%).
Fonte MarketInsight